Condannato agrigentino che litigò con moglie e zio (oggi Vescovo di Nicosia)

giustizia - scrannoNicosia. Condannato ad un anno e 2 mesi, un cinquantaquattrenne agrigenino, accusato di maltrattamenti alla moglie che si era anche scagliato contro un parente della donna che oggi è il vescovo della diocesi di Nicosia. Una vicenda che risale a qualche tempo fa e che aveva portato alla denuncia per maltrattamenti in famiglia di Francesco Curaba che per anni avrebbe avuto atteggiamenti violenti e vessatori nei confronti della moglie.
Sembra che in una delle tante escandescenze contro la consorte, l’uomo abbia anche tentato di aggredire lo zio della donna, Salvatore Muratore l’attuale vescovo di Nicosia, scagliandogli contro, senza colpirlo, un vaso. Il vescovo Salvatore Muratore nel marzo del 1998 aveva ricevuto l’incarico di vicario e moderatore della Diocesi Agrigento, ufficio che ha continuato a coprire fino a quando nel gennaio del 2009 era stato nominato vescovo. L’episodio dell’aggressione ai suoi danni non era oggetto dl processo che si è celebrato solo per le ipotesi di lesioni e maltrattamenti alla moglie, che si è costituita parte civile contro l’ex coniuge, ma è stato acquisito e durante il dibattimento il vescovo Muratore è stato ascoltato sull’episodio che è stato uno dei più plateali, perché il cinquantaquattrenne si sarebbe affacciato dal balcone della sua abitazione e avrebbe lanciato il vaso mentre lo zio della moglie si trovava sotto, comunque senza colpirlo.
Il difensore di Curaba aveva chiesto l’assoluzione sostenendo che il suo cliente non ha mai aggredito o maltrattato la consorte, ma che in famiglia si era creata una forte tensione perché Curaba era insofferente verso i familiari della moglie.


GIULIA MARTORANA PER IL QUOTIDIANO LA SICILIA