Chiuso, per lutto? Forse sì, è morta la Sicilia, è morto il buon senso

Aidone-museoIl Dirigente Regionale ai BB CC ed AA, scusate, alla Identità siciliana ha quindi deciso di chiudere per lutto i musei ed i siti archeologici. Non tutti, ovvio, quelli “minori”. Quelli piccoli, dove non va nessuno, e di chiuderli la domenica, che poi tanto chi va in giro la domenica? Chi pensa mai di andare al museo o all’area archeologica la domenica? Io vado sempre il martedì.
Il lutto durerà, tanto, e quindi noi chiediamo al caro dirigente, così sensibile, così affezionato ai poveri defunti, ma come mai ha scelto i “minori”, e poi, quali sono i musei minori?
Non ci risponderà, figurarsi che un alto dirigente della “Re-Gio-Ne-Si-Ci-Lia-Na” (da dirsi cosi, sillabato e con enfasi, quasi come se fosse alla fine della frase “lei non sa chi sono io”) si abbasserà a rispondere ad un tizio, come me, uno dell’interno, uno che non sta con il Governo siciliano, uno che scassa. Allora proveremo noi ad immaginarlo.
Se il museo di Aidone, dove c’è Lei, la Dea, la ritornata, dove dovrebbero stare gli acroliti, per ora prossimi a Milano, dove staranno ad anni alterni gli argenti, per ora negli USA, se quel museo è minore, ovviamente lo sono pure quello di Imera, quello, di Caltanissetta, quello dell’amata Gela del Crocettone, quelli della provincia di Ragusa.
Se Morgantina, la più grande agorà ellenica mai scavata, è minore, allora chiuderemo anche tutte le altre aree ad eccezione di Selinunte, Siracusa e Valle dei templi.
E se chiudiamo tutto, caro Dirigente, cosa caspita li terremo a fare sti benedetti musei, ste aree archeologiche, come faremo a programmare il turismo per il quale in questi giorni, di gran corsa, in gran ritardo i Distretti hanno appena lanciato i bandi? Che diremo ai turisti? “scusate, c’è il lutto, muriu a Sicilia!”
Questo provvedimento, se mai ce ne fosse di bisogno, è la ennesima dimostrazione della totale incapacità governativa che oggi regna a Palermo. Per risparmiare sulle giornate dei custodi e degli addetti si procede alla cancellazione delle istituzioni culturali eliminando di botto ogni possibilità per gli operatori che nella domenica fuori porta hanno per anni visto un loro rientro.
Provi, signor dirigente, a contare gli autobus che arrancano verso queste lande, provi a vedere cosa un autobus di questi possa significare per Aidone, provi solo un momento a uscire dal caos di Palermo ed entrare nella oramai terrorizzante calma di un paese che, come Aidone, ha speso tutto nella idea che un giorno potesse essere luogo di arrivo dei turisti. Poi, noi avremo sbagliato a credere (ma sa i provinciali siamo tutti creduloni) che lo scruscio dei ministri, dei plenipotenziari, dei doppipetti, dei siparietti, potessero cambiarci le sorti, Sa crediamo alle favole ed alle fole, ma Lei, caro dirigente, vuole proprio prenderci per il c…
Io le consiglierei, chiuda Lei la domenica, si riposi, Lei e tutti i super dirigenti, quelli dei piani alti, che tanto della identità siciliana, mi creda, siam capaci anche noi di occuparci, se vuole una lezione di identità gliela posso dare in pubblico a singolar tenzone. Chiuda, stacchi e molli tre giorni al mese della sua sicuramente florida mensilità. Vedrà che con quella paghiamo il personale di un museo e di un’area, senza tema di smentita. Ci faccia questo piacere, poi, convinca i suoi colleghi. Quanti siete, non dico i dirigenti minori, quelli in trincea, quelli che si sciarriano in difesa del poco che ancora si può difendere, ma i papaveri grandi, quelli che a Palermo state. Si Voi, quanti siete? Cento? dice cento? Io scommetto che siete di più, bene regalateci tre giornate al mese l’uno.
Non potete? Vi par troppo? Sa, pare troppo anche a me.

Giuseppe Maria Amato