Enna. Consiglio comunale, nel 2014: 420 mila euro, il più pagato è Di Mattia (17.478 euro), il meno pagato Dipietro (5.433 euro)

Enna albero natale teatro garibaldiL’intero costo annuale per i 30 inquilini di Sala d’Euno supera i 420 mila euro. Fra i singoli consiglieri, da quello che percepisce, il più “costoso” è sicuramente il vicepresidente Salvatore Di Mattia di Sicilia democratica, al quale nel 2014 il Comune ha riconosciuto un compenso di ben 17.478,24 euro, quindi 1.456 euro al mese, mentre il più virtuoso in questa graduatoria è il capogruppo di Patto per Enna, l’avvocato Maurizio Dipietro che ha ricevuto emolumenti per circa 5.433,94 euro, quindi 452 euro al mese, il presidente del consiglio Maurizio Bruno, Patto per Enna, 13.234,77 euro.
E ancora: Dario Cardaci Ncd 16.806; Giovanni Contino, Patto per Enna, ha percepito 14.173,06, Lorenzo Colaleo Pd 10.195,64; Luigi Dello Spedale Pd 11.876,24; Roberto Falciglia, Sicilia democratica, 13.612,86; Giacomo Falzone Pd 10.251,66; Paolo Fazzi Pd 6.778,42; Dante Ferrari, Lista Musumeci, 14.229,08; Filippo Fiammetta, Patto per Enna, 12.996,64; Cesare Fussone, Patto per Enna, 16.749,98; Paolo Gargaglione Patto per Enna 16.245,80; Paolo Gloria Mpa 15.909,68; Giuseppe Grasso Pd 7.002,50; Gianfranco Gravina Pd 7.730,76; Enrico Grippaldi Pd 9.803,50; Mauro Incardone Patto per Enna 8.066,88; Giuseppe La Porta Patto per Enna 11.428,08; Mario Messina indipendente 17.030,08; Gaetana Palermo Mpa 10.251,66; Michele Riccobene Pd 9.243,30; Stefano Rizzo Pd 9.075,24; Angelo Salamone Pd 14.957,34; Biagio Scillia Mpa 8.290,96; Paolo Timpanaro Pd 13.500,82; Maurizio Tornabene Pd 12.044,30; Rosario Vasapollo Enna libera 14.117,04 euro.
A questi vanno aggiunti Maria Teresa Cuci Pd 3.585,28 euro che è stata in consiglio fino a luglio e poi si è dimessa per motivi personali; Giovanni Rampello Pd 1.176,42 euro che è invece entrato a sala d’Euno a novembre.

La Procura di Enna prosegue l’inchiesta sui gettoni per le commissioni comunali, per accertare se in effetti siano state corrisposte indennità maggiori del dovuto. Peraltro proprio la Procura di Enna fu la prima a interessarsi del caso in Sicilia, dato che il 5 settembre scorso aveva dato incarico agli agenti della Digos di prelevare copie dei verbali della prima commissione consiliare, il regolamento sulla trasparenza e l’accesso agli atti. Furono sequestrati anche i verbali di tutte le commissioni da luglio 2014 in poi. La Digos, adesso, ha fatto sapere che il carteggio completo è stato trasmesso al procuratore Calogero Ferrotti che dovrà decidere eventuali provvedimenti giudiziari. Ogni gettone di presenza a Enna è di 56,02 euro (Agrigento 50,34, Siracusa 65,55), per cui il costo complessivo per le sedute delle commissioni è di 357.276 euro (Agrigento 285.000, Siracusa 656.000), ma bisogna aggiungere anche i soldi che si pagano agli enti dove sono impiegati i consiglieri comunali e le spese delle missioni per cui il costo sale intorno ai 420 mila euro. «Bisogna stare attenti nel valutare queste cifre – dichiara Paolo Gargaglione, ex presidente del consiglio comunale – perché su quella spesa incidono tante cose, compresa l’indennità del sindaco. Per le commissioni c’è uno stanziamento, ma il tetto massimo non si raggiunge mai».
La Procura sta valutando se sono eccessivi o meno i costi per un consiglio comunale di 30 persone; bisogna anche sottolineare che questi costi già hanno subito delle riduzioni del 10% il 9 maggio 2013 e del 20% il 3 novembre 2014, per cui si prevede che nel 2015 i costi dovrebbero essere più contenuti. Per il capoluogo non c’è stata alcuna sorpresa, anche perché i consiglieri comunali, al di là dell’inchiesta della Procura, avevano deciso per le riduzioni considerando lo stato di difficoltà in cui versano le casse comunali. Da più parti, in Consiglio, viene sostenuto che una drastica riduzione del numero dei consiglieri è obbligatoria se non si vogliono sperperare risorse pubbliche.
C’è anche l’abuso del numero di commissioni consiliari a cui partecipano i consiglieri, un sistema che andrebbe frenato. I dati certi su cui misurare l’impegno politico amministrativo sono almeno due: a) le commissioni consiliari vanno convocate per discutere argomenti di sola pertinenza della commissione; b) l’esercizio della funzione di indirizzo politico spettante al consigliere comunale ed agli organi di cui questo fa parte deve sempre trovare conforto in una norma di legge o dello statuto. Per il controllo della situazione esiste un organo interno affidato agli uffici del settore affari generali per la parte gestionale connessa alla fase di liquidazione dei compensi, e un altro di carattere istituzionale affidato alla presidenza del consiglio.


vedi anche: Costi politica: uso disinvolto delle commissioni consiliari


RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO DAL QUOTIDIANO LA SICILIA