«Il dissesto che sta affliggendo il nostro territorio nazionale certamente non può essere attribuito alla vostra responsabilità, ma lo stato di degrado del borgo – scrive la signora – attiene ad una vostra specifica responsabilità. Vi scrivo questa per dimostrare tutta la mia disapprovazione in merito al vostro operato. Dopo avere visitato Gangi, ci siamo recati a Sperlinga e già all’ingresso si evidenziava la totale mancanza di segnaletica stradale. Poi ci siamo accorti che era abbandonata sul ciglio della strada. Girando per le strade del paese ci siamo imbattuti in un degrado indescrivibile e precisamente, le grotte abbandonate a se stesse, chiuse al pubblico senza alcuna guida con l’ambiente rupestre circostante sporco, con detriti, spazzatura, cucine vecchie e pieno di erbacce. La scala che dalla piazza del castello porta alla strada statale 120 è nel totale disastro ambientale e strutturale con l’immancabile immondizia, erbacce, feci e carcasse di animali, maleodorante oltre che pericolosa per i muri che stanno quasi tutti crollando. Perché non la chiudete? Per non parlare del degrado di tutto il paese circostante, che a scarso titolo fa parte dei borghi più belli d’Italia considerando che il giardino dietro il castello, al quale abbiamo avuto accesso attraverso una strada dissestata. è ridotto miseramente, con pali divelti, animali che pascolano liberamente, sporco». Al momento il castello rimane chiuso al pubblico e anche se il sindaco Saverio Di Marco spera che possa riaprire per Pasqua, sembra difficile che in 2 settimane la soprintendenza autorizzi i necessari lavori e la conseguente riapertura del maniero.
GIULIA MARTORANA PER IL QUOTIDIANO LA SICILIA