Evidentemente per destare dal torpore ai due dirigenti del PD, più che quanto avviene in Sicilia, serviva proprio l’arrivo di Civati in Sicilia”. E a chi sostiene che a SottoSopra “c’era Civati senza i civatiani” rispondiamo che noi c’eravamo ed in tanti. C’erano i dirigenti del gruppo Civati, quelli veri che si sono confrontati in competizioni elettorali diverse dalle primarie: il consigliere comunale di Regalbuto, Nicola Manoli; l’assessore di Noto, Seby Ferlisi; l’ex candidato a Sindaco di Motta Santa Anastasia e attuale consigliere comunale, Danilo Festa; il candidato al consiglio comunale di Gela, Gaetano Roccasalva, ed il candidato al consiglio comunale di Carini Salvo Mingano. E c’erano anche i referenti di ogni Provincia dell’area Civati: Dario Molè di Ragusa; Giuseppe Melilli di Siracusa; Gaetano Bosciglio di Agrigento; Lillo Fede di Trapani; Tony Battaglia di Caltanissetta; Domenico Grasso di Catania; Michelangelo Gamiddo di Enna; Salvatore Cammarata di Palermo. Cosi in una nota i civatiani insieme a Valentina Spata parlano in nome e per conto dell’ associazione “Possibile Sicilia” che ad oggi è l’unico riferimento di Pippo Civati in Sicilia.
“Se David e Monastra hanno scelto di allinearsi alle scelte del gruppo dirigente del PD Siciliano sono, ovviamente, liberissimi di farlo. Se preferiscono la compagnia dei Rugierello, Sudano, Alessi, Sammartino, dei transfughi lombardiani e della corte di Cuffaro alla costruzione di un percorso alternativo per la Sicilia è una scelta di cui possiamo solo dispiacerci. Ma – continua la nota- a David e Monastra chiediamo sincerità e onestà intellettuale. Lo dicano, senza bisogno di spargere fango e senza bisogno di nascondersi dietro improbabili scuse”.
“Evidentemente la notorietà di Antonella Monastra è superiore alla nostra, ai nostri volti e ai nostri nomi, in quanto la Monastra fu la candidata della mozione Civati alla segreteria regionale del Pd. Capiamo quindi come questo abbia potuto confondere alcuni, magari distratti, siti di informazione. Ne siamo dispiaciuti, non per noi, ma perché questo ha distratto l’attenzione da quanto avvenuto a Palermo il 21 e 22 Marzo. Noi siamo già al lavoro per costruire un’alternativa alla Sicilia del gattopardo e del trasformismo. Altri, possibilmente, sono già pronti ad applaudire la prossima new entry”.