CGIL Enna. Rita Magnano: il crollo della Panoramica è la fotografia dell’ennese

Nessuno giochi più sul futuro di questa terra e di chi qui vive continuando a tessere il programma dei sogni

Non solo il mare non è arrivato a Enna ma si è allontanato sempre di più, isolati dal resto della Sicilia, isolati all’interno dello stesso territorio dell’ennese, si dichiari lo stato di emergenza e si attivino tutti i percorsi utili per reperire risorse economiche necessarie

Recuperiamo l’esistente prima che la stanchezza e la rabbia della gente diventi incontenibile ma soprattutto prima che la Natura si stanchi di aspettare


enna costruzione panoramica“Il crollo di un’altra campata della Panoramica, già chiusa dal 2009 per altro cedimento, ci rimanda la fotografia di questa terra dell’ennese. Tutto cede e precipita verso il basso: le strade come la speranza. 6 anni di attesa per il ripristino di una delle 3 strade d’ingresso a Enna è uno dei paradossi di questa terra caratterizzata da un vergognoso immobilismo”, questo il primo e forte grido di allarme (n.d.r.: e speriamo non l’ultimo), di Rita Magnano, Segretaria generale della CGIL di Enna. Continua la Segretaria: “6 anni trascorsi tra annunci d’inizio lavori rimasti semplici annunci a dispetto della necessità, dell’urgenza di un pronto intervento. Innumerevoli in questi anni le richieste per un tempestivo ripristino della panoramica, richieste rimbalzate sullo stratificato muro di giustificazioni che sorreggono una burocrazia che dalle nostre parti assume connotati peggiori che altrove. E quando per il ripristino di un’arteria importante per una comunità il tempo si dilata in questo modo è inevitabile che subentri la sfiducia e anche la rassegnazione. E questa volta sembra proprio che a quella della gente si sia accodata quella della stessa struttura che ha deciso di “lasciarsi andare” perché stanca di attendere. Eppure l’intervento tempestivo per Enna su quell’arteria doveva essere la battaglia di tutti soprattutto perché parlava di lavoro: lavoro per il ripristino del ponte crollato, lavoro per chi da quel crollo aveva subito un danno per la chiusura di una delle strade che dava accesso alla parte alta della città. Tante volte la Cgil ha ribadito che per creare lavoro bisogna partire dalle fragilità del territorio e tutti sappiamo quanto alta sia la criticità del tessuto viario del territorio ennese”.

Rita Magnano

Rita Magnano

Molti gli interventi del Sindacato CGIL sul dissesto stradale di tutta la provincia, Rita Magnano continua così le sue autorevoli considerazioni: “Un sistema viario ormai quasi inesistente: regge trazzere che senza alcun intervento di manutenzione si sono trasformate in pericoli costanti per chi li deve giornalmente percorrere. Un mondo dell’edilizia locale ormai al palo da anni, una disoccupazione del settore che registra percentuali mai raggiunti prima, un tessuto economico, fatto anche di turismo, in ginocchio perché non sostenuto dalle infrastrutture, una fame di lavoro che non si riesce neanche a descrivere perché le parole non sono più in grado di rendere nella sua tragicità la dimensione del problema. E se a tutto ciò si aggiunge la razionalizzazione della sanità, la chiusura di reparti nelle 4 strutture ospedaliere del territorio ennese, si comprende come anche la salute di chi vive su questa terra è strettamente legata anche alla facile percorrenza di strade che per noi ormai è diventata vera utopia. Da 40 e più anni si concentrano le speranze di tutta questa provincia su un progetto di Nord-Sud che per la maggior parte resta ancora tutto sulla carta: non solo il mare non è arrivato a Enna ma si è allontanato sempre di più con l’abbandono totale dell’esistente rete viaria. E’ necessaria una seria programmazione di interventi tempestivi su quella che oggi sono le vie di comunicazioni di questo territorio, è necessario renderle transitabili e sicure, non è più sopportabile assistere ad interventi che si riducono esclusivamente alla collocazioni di divieti di transito, chiusure e restringimenti di careggiate di interi tratti di strade sine die. Isolati dal resto della Sicilia, isolati all’interno dello stesso territorio dell’ennese. Ogni ragionamento di ripresa si ferma davanti alle condizioni delle nostre strade. Bisogna ricominciare dal ripristino e dalla manutenzione dell’esistente, è necessario mettere in sicurezza ciò che abbiamo e che ancora resiste all’incuria di anni, bisogna intervenire sui manti stradali ma anche sui pendii che ormai scivolano verso il basso ad ogni pioggia. Aspettiamo il mare da 40 anni e possiamo ancora aspettare, quello che non si può più sopportare e che aspettando Godot, non si intervenga sull’esistente rete viaria percorsa giornalmente da chi in questa terra vive e lavora. E con un intervento in tal senso è chiaro che si tornerebbe a parlare anche di lavoro della nostra gente, delle nostre aziende, delle piccole imprese. Si rimetterebbero in movimento intere filiere da quelle dell’edilizia, a quelle turistiche e commerciali. Nessuno giochi più sul futuro di questa terra e di chi qui vive continuando a tessere il programma dei sogni. Si dichiari lo stato di emergenza e si attivino tutti i percorsi utili per reperire risorse economiche necessarie per un intervento in tal senso. Recuperiamo l’esistente prima che la stanchezza e la rabbia della gente diventi incontenibile ma soprattutto prima che la Natura si stanchi di aspettare”.
Enna 27 marzo 2015 Crollo di una'altra campata della Panoramica

Enna 27 marzo 2015 Crollo di una’altra campata della Panoramica