Lettera ai candidati a Sindaco da operatori commerciali Enna

enna gazebo piazza s francesco“Come operatori commerciali, ma prima ancora come liberi cittadini, abbiamo sentito il bisogno di incontrare i candidati a sindaco della nostra città. Abbiamo redatto un documento con la nostra idea di città, che al momento è stato sottoscritto da circa 150 titolari di attività commerciali ennesi” così i commercianti ennesi che hanno predisposto una “lettera aperta” che sarà consegnata a tutti i candidati alla poltrona di sindaco nella speranza di attirare l’attenzione della politica su un settore che vive forse il suo momento peggiore, con sempre più negozi costretti a chiudere e con attività storiche in forte sofferenza. Continuano: “Pensiamo di essere una parte importante della città, per questo motivo vogliamo essere propositivi e costruttivi per dare un futuro alle nostre attività e alla nostra città”.

Il testo della lettera ai candidati a sindaco di Enna
Da cittadini ennesi assistiamo da tempo al declino della nostra città e del centro storico in particolare. Un declino che si è accentuato negli ultimi anni certamente a causa della crisi globale, ma anche, innegabilmente, per la mancanza di strategie e di cura da parte delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni.
Da genitori abbiamo visto partire i nostri figli alla ricerca di opportunità in altri luoghi, da commercianti abbiamo visto diminuire i nostri incassi, da proprietari di immobili abbiamo visto deprezzare i nostri locali commerciali, da cittadini abbiamo visto aumentare le tariffe dei servizi senza un reale miglioramento della qualità.
Pensiamo che sia necessario mettere un punto a questo stato di cose e ripartire. Vorremmo tornare a vivere in una città normale, con delle regole precise e uguali per tutti e con qualcuno che le faccia rispettare. Siamo certi che ripristinando le condizioni minime di civiltà e convivenza, anche a Enna ci possa essere un futuro di sviluppo.
Abbiamo, quindi, deciso di avanzare delle proposte per la risoluzione delle criticità che abbiamo individuato nella nostra città.
1. TURISMO & CULTURA
Riteniamo che l’unica possibilità di rinascita per la città consista in un progetto fondato sul turismo e sulla cultura.
Il turismo è stato da sempre sottovalutato e ritenuto quasi superfluo. Noi lo consideriamo, invece, una grande possibilità di riscatto. Vorremmo rivedere i musei aperti, le chiese e i monumenti accessibili tutti i giorni all’interno di itinerari turistici che facciano scoprire Enna nella sua interezza, utilizzando percorsi guidati e apponendo un sistema di segnaletica adeguato e preferibilmente accattivante dal punto di vista grafico.
Vorremmo poter sfruttare eventi unici come la “Settimana Santa” durante tutto l’anno, attraverso spazi espositivi permanenti e installazioni multimediali.
Ci piacerebbe recuperare delle manifestazioni storiche come il Premio Savarese e il Premio Neglia.
Sarebbe auspicabile progettare un festival con cadenza annuale sul modello di quello della Filosofia che si svolge a Carpi, Modena e Sassuolo o di quello della Scienza a Genova.
Individuato un tema originale, un festival potrebbe porre la nostra città all’attenzione nazionale e internazionale con innegabili ricadute sull’economia.
Occorrerebbe altresì, nella terra di Cerere e Proserpina, porre grande attenzione al Mito: senza entrare nello specifico, riteniamo innumerevoli i campi di applicazione e di sviluppo di un tema fondante per la cultura dell’intero bacino del Mediterraneo.
2. MOBILITA’ URBANA
Consapevoli della difficoltà di attuazione di megaprogetti, pensiamo che con piccoli investimenti sia possibile migliorare la degradata situazione veicolare.
Piazza Europa, l’area intorno al Cimitero e quella nei pressi di Villa Farina potrebbero essere utilizzati come parcheggi a raso e, in accordo con la concessionaria del trasporto urbano, potrebbero essere inserite navette più a misura di città e soprattutto più ecologiche. Seguendo percorsi riservati, esse potrebbero indurre a restituire finalmente il centro storico ai pedoni.
Occorrerebbe attuare un sistema di controllo degli stalli e dei parcheggi che non sia affidato più alla fortuna e all’umore del vigile urbano e definire gli intervalli di carico e scarico dei corrieri.
E’ cronaca di questi giorni il crollo della “panoramica”, arteria stradale di vitale importanza per l’economia del centro storico. Dopo sei anni di inutile attesa, vorremmo certezze sulle reali possibilità e sui tempi di ripristino.
3. DECORO URBANO
Se vogliamo fondare il nostro futuro su turismo e cultura, Enna non può permettersi un centro storico in pieno degrado come quello attuale. Sono ormai decenni che non si investe più nel centro storico, che deve tornare ad essere il salotto della città.
Occorre uniformare gli arredi, dai lampioni alle panchine, dai vasi per le piante ai cestini.
Bisogna sanzionare in maniera più decisa chi imbratta, chi sporca, chi danneggia.
E’ necessario, infine, stabilire tutta una serie di regolamenti e normative precise come, ad esempio, i dehors di bar e ristoranti.
4. UNIVERSITA’ & OUTLET
Riteniamo queste due realtà delle opportunità immense per il centro urbano, purtroppo non sfruttate.
La Kore, a dieci anni dalla sua nascita, risulta ancora essere un corpo estraneo alla città alta e, per i noti limiti del suo sviluppo urbanistico, anche a Enna Bassa.
Il modello di città universitarie come Perugia, Urbino, Nantes, ci spinge a ritenere che uno sviluppo integrato sia possibile e sia necessario un dialogo più approfondito tra Amministrazione e Kore per trovare strategie comuni d’intervento.
Sarebbe inoltre opportuno cercare di utilizzare, a nostro beneficio, il flusso in continua crescita che arriva a meno di venti chilometri dalla città: il Sicilia Outlet Village possiede probabilmente forti contenuti commerciali, ma di certo non può offrire ai suoi ospiti storia e cultura. Anche in questo caso, un dialogo con il management per ottenere spazi di comunicazione, potrebbe far sì che parte dei visitatori dell’Outlet decida, finiti gli acquisti, di percorrere pochi chilometri per godere del fascino di un “reale” centro storico (e non commerciale) e dei suoi tesori.

5. PARTECIPAZIONE E COLLABORAZIONE
Sarebbe infine auspicabile introdurre un appuntamento fisso con cadenza mensile in cui l’Amministrazione incontri operatori, commercianti e semplici cittadini per ascoltare, proporre, scambiarsi opinioni e/o informazioni, seguendo il modello, tanto diffuso ed efficace altrove, di “progettazione partecipata”.
6. CONCLUSIONI
Avvertiamo fortemente una volontà di cambiamento e di miglioramento da parte della comunità ennese tutta. Riteniamo che sia arrivato il momento, toccato il famoso “fondo”, di tentare la risalita, uno slancio verso nuove forme di vivibilità e di civiltà. E’ arrivato il tempo di eliminare il divario fra classe politica e cittadino, in una visione coesa e ambiziosa di “comunità” vera e propria, che sappia finalmente agire per il bene della città e per il benessere di ogni abitante.