Enna. Maurizio Dipietro a Cataldo Salerno: area Crisafulli popolata da scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano

Enna. All’editoriale del prof.Cataldo Salerno, dal titolo: la storia, la geografia e il sindaco di Enna, tirato in ballo anche il candidato a primo cittadino ennese l’avv.Maurizio Dipietro, a cui hanno già risposto il Movimento 5 Stelle e l’ex candidato a Sindaco nella precedente consultazione Vincenzo Cimino, la replica del rappresentante di Patto per Enna non si è fatta attendere:

dipietro maurizio__ sindaco“Finalmente! Ci eravamo rassegnati all’assenza del dibattito elettorale e sembrava che l’area di riferimento del candidato Crisafulli fosse popolata da conigli in fuga dal confronto e da scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano, quando improvvisamente si alza una voce leonina, con tanto di fiera criniera bianca: quella di Cataldo Salerno !
Al di là della metafora zoologica, la lezione di storia e geografia politica incuriosiva, non solo per la caratura accademica del docente, ma anche per la sua riconosciuta competenza in materia.
Tutto si può pensare di Salerno tranne che non sia un esperto di storia e geografia politica, avendo un curriculum di tutto rispetto dell’una e dell’altra.
La “storia politica” di Cataldo Salerno ha attraversato il P.C.I., nelle cui fila è stato eletto al consiglio comunale, il P.S.I. della “Milano da bere” degli anni ottanta, per tornare agli eredi del defunto P.C.I. (P.D.S., D.S., e P.D.) all’indomani dell’uragano di tangentopoli.
Negli anni ottanta (erano gli anni degli scontri feroci tra Berlinguer e Craxi, per esempio sul taglio del punto della cd. “scala mobile” che non va confusa con quella che ossessiona il candidato Crisafulli), era forse più facile passare dal P.C.I. al M.S.I. che al P.S.I.!
Anche la “geografia politica”, nella disciplina specialistica della “geografia del potere”, è ben nota al Nostro.
Il P.C.I. nel quale ha militato Salerno era quello del cd. compromesso storico (che mirava al governo con la D.C.), il P.S.I. al quale ha aderito negli anni ottanta era quello di Bettino Craxi e, in Sicilia, di Nicola Capria e dei fratelli Ricevuto, potente dinastia politica messinese con grandi influenze al Ministero della Pubblica Istruzione, il P.D.S., i D.S. ed il P.D. ennese sono esperienze recenti che, in tema di esercizio del potere, non richiedono particolari delucidazioni.
Da un docente in possesso di cotanto curriculum, però, ci aspettavano un’analisi più lucida.
La mia storia politica è sempre stata coerente. Nel 2005 sono stato eletto nei D.S., poi divenuti P.D., dal quale sono stato espulso – e querelato – per avere criticato il sistema di potere ed affari che Cataldo Salerno conosce meglio di me e mi sono candidato, nel 2010, in una lista di centro sinistra, guidata da un uomo di sinistra e persona per bene che si chiama Enzo Cimino. Nel 2012 ho sostenuto Crocetta alla Presidenza della Regione, sperando, come tanti siciliani, che aprisse una nuova stagione politica. Immagino che lo stesso abbiano fatto il silenzioso candidato Crisafulli, il cui partito ancora oggi sostiene il governo Crocetta (ammesso che il P.D. sia ancora il partito di Crisafulli) e lo stesso Salerno che la scorsa estate era dato tra i papabili per un Assessorato Regionale nella Giunta Crocetta (non ricordo prese di distanza di Salerno da Crocetta in quel periodo, ma anche qui la chiave di lettura può essere la “geografia del potere” o, al limite, la favola della volpe e l’uva).
Oggi sono candidato alla carica di Sindaco, indicato dalla lista civica Patto per Enna, nella quale militano tanti esponenti del centro sinistra, alcuni dei quali espulsi dal P.D. di Crisafulli e Salerno. La mia candidatura è stata sostenuta da altre liste civiche (da nessun partito), nelle quali sono presenti anche donne e uomini del centro destra, caratterizzati dall’essere persone per bene che vogliono dare un contributo per cambiare la storia della nostra Città, ridotta in questo stato da chi ha esercitato il potere negli ultimi anni. Io del loro sostegno sono orgoglioso ma non guido una coalizione di destra, né mi sostengono Forza Italia e Alleanza Nazionale (qualcuno, per favore, dica a Cataldo Salerno che Alleanza Nazionale non esiste da molti anni e che chi ha la pretesa di impartire insegnamenti ha anche il dovere dell’aggiornamento).
Davvero non vedo dove starebbe l’incoerenza della mia storia politica.
Anche la lezione di geografia non è altezza del docente, qui non per un’approssimazione dell’analisi come nel caso della storia, ma per una probabile mistificazione.
Io sarei rimasto nell’area grigia del Megafono di Crocetta e Lumia e, dunque, riferimento di poteri ed interessi stranieri avversi ad Enna ed alla sua provincia.
La tesi non regge.
Se fosse così, mi sarei candidato con il Megafono, fruendo del potere che un Presidente della Regione inevitabilmente esercita e che può tradursi facilmente in consenso elettorale.
Perché dovrei spendermi in una battaglia ideale in una competizione in cui tutte le strutture del potere ennese, comprese quelle di derivazione regionale, mi sono avverse?
Posso essere un idealista, ma non sono uno stupido e non sono rimasto nell’area del Megafono perché, non ho alcuna difficoltà a dichiararlo, la “rivoluzione” di Crocetta è rimasta nelle sue intenzioni.
Tanto è vero che i tre deputati regionali eletti nella provincia di Enna, che a Palermo sostengono il governo Crocetta, ad Enna sostengono il candidato Crisafulli.
Se c’è un’intelligenza con forze straniere ed avverse ad Enna, Cataldo Salerno ed il suo candidato Crisafulli ne sanno assai più di me.
Perché allora un uomo intelligente come Cataldo Salerno si abbandona ad analisi apparentemente rozze e a probabili mistificazioni?
Forse è a causa della smisurata fantasia, con la quale nel 2013 era giunto a sponsorizzare la candidatura di Crisafulli al Senato, proponendo una diversa lettura del famoso colloquio tra Crisafulli ed un capo mafia in termini di manifesto anti-mafia, rivelando un’insospettabile talento comico-paradossale da fare invidia al miglior Benigni?
Forse perché da ex Presidente della Provincia di Enna (qualifica con cui si firma, consapevole che da Presidente dell’Università Kore avrebbe ben altro di cui occuparsi), teme che gli stranieri possano smontare “pezzo dopo pezzo” quella provincia che ha perso la Banca d’Italia quando Salerno era Presidente della Provincia e Crisafulli parlamentare nazionale e la Telecom quando Crisafulli era deputato regionale e Cuffaro Presidente della Regione?
Probabilmente no, probabilmente Cataldo Salerno (ed il suo eventuale mandante) ha solo il timore che io possa diventare il Sindaco di Enna e, dunque, difendere la Città e la provincia, non da improbabili forze occulte straniere, ma dalle mostruose creature che ha contribuito a generare, a partire dall’A.T.O. idrico ed alla gestione privata dell’acqua che egli, da Presidente della Provincia, ha regalato alla nostra collettività, insieme alle bollette più care della Sicilia, per trenta anni!
Se è così, Cataldo Salerno, uomo intelligente, ha capito bene: se vinco io, nulla sarà più come prima!”.