Aidone. Lacchiana: fa un anno e festeggia con uno strike… quasi strike!

Aidone. Lacchiana. Fa un anno e festeggia con uno strike…quasi strike!
Azzerata l’IMU agricola su mozione della minoranza

strike2Ieri sera si è certificata in Consiglio comunale la fine della maggioranza di Lacchiana ad appena un anno dall’insediamento in pompa magna e con una maggioranza bulgara (quanto le concedeva il premio di maggioranza: dieci consiglieri su quindici); nello stesso consesso si è assistito ad uno spettacolo penoso, al volare degli stracci e alla fine triste e ingloriosa di quello che era stato celebrato come il “cambio di verso” della storia di Aidone. La presenza massiccia di giovani e giovanissimi non ha prodotto l’auspicato cambio della mentalità e del sistema clientelare e familiare che aveva imperato per anni, ma, se possibile, la situazione è pure peggiorata.
Per quasi una anno, come bravi soldatini, allineati e coperti, hanno approvato la qualunque, dalle esose aliquote che, tra TASI, IMU, TARES, hanno prosciugato le tasche dei soliti che le tasse le pagano, all’aumento della spesa pubblica con l’assunzione di un dirigente e di un esperto! Sempre zitti un po’ per convinzione e un po’ per convenienza! Poi qualcosa si è spezzata nel rapporto di fiducia assoluta nel capo; non è il caso di riportare qui le chiacchiere da bar, i rumores da corridoio, che da qualche mese ormai circolano a ruota libera, spesso fatte trapelare ad arte. Quello che è palese è quanto accaduto nel consiglio comunale convocato il 16 giugno per discutere la mozione della minoranza che proponeva l’azzeramento dell’IMU Agricola. L’opposizione non ha avuto bisogno di difendere la propria mozione, cinque consiglieri di maggioranza compreso il presidente del consiglio Chiarenza, hanno adottato senza riserva la proposta dell’opposizione; i rimanenti hanno evocato in aula lo spettro che segnò la spaccatura nell’era Gangi, i partiti e le loro pretese (già perché quando si fanno le liste i gruppi e gruppuscoli, comunque si chiamino sono fondamentali, poi al dunque, nella spartizione della torta, non sono più di peso, devono accontentarsi delle briciole, sacrificarsi sull’altare della Politica!).
I partiti! L’UDC, rappresentato dal tandem Palermo-Albergo, hanno presentato un fumoso documento in cui, da una parte solidarizzano con il “populismo” di quanti avevano già abbracciato l’azzeramento dell’IVA, dall’altra impegnano (?) consiglio, Sindaco e Giunta a ridurre la pressione fiscale (“la tassazione che grava in Aidone è iniqua e devastante, l’Imu agricola è intollerabile” viene da chiedersi chi erano quelli che nel consiglio del 7 novembre 2014 approvavano convintamente le nuove tariffe, forse i loro ologrammi?). L’altro, il partito del sindaco, il PD, rimasto in tre o forse quattro (una giovanissima consigliera si è persa nei meandri del palazzo comunale!), perso ormai ogni controllo, giustamente preoccupati del buco di bilancio, continuavano a chiedere agli ex compagni di imporre almeno l’aliquota minima corrispondente al 4.6 per mille. Fuori tempo massimo!
Intanto la cittadinanza, mai così numerosa e rumorosa, ha appreso per bocca della portavoce dell’ex maggioranza, la dott.ssa Calcagno, che questa amministrazione è del tutto allineata al partito nazionale delle tasse, che non ha fatto nulla per diminuire la spesa pubblica, per controllare la scandalosa evasione, e che in pratica ha semplicemente sprecato un anno! Il sindaco ha avuto difficoltà a raccogliere i cocci di questa deflagrazione, non gli è rimasto altro che constatare che intorno alla mozione di minoranza si era formata una nuova maggioranza e che questa non era certamente la sua!
Non gli è rimasto altro che minacciare il dissesto, dal momento che, senza le entrate dell’IMU agricola e con i tagli operati dal Governo, il comune non sarà in grado di chiudere il bilancio. Si è votata la mozione della minoranza, il risultato è stato di nove voti a favore dell’azzeramento dell’aliquota e cinque astenuti (sì perché gli stessi che avevano approvato allegramente le altre tasse ora non si sentivano di difendere la nuova davanti ad una cittadinanza esasperata e incattivita che nella proprietà terriera ha da sempre la propria fonte di sostentamento). L’IMU Agricola si è arenata tra le urla dei consiglieri fedeli al sindaco che minacciavano rilievi di illegalità: è arbitrario e illegale, a sentire loro, che un comune decida di non fare pagare questo odioso balzello.
I numerosi presenti, pur nella congestione del momento, hanno esultato quando si sono resi conto che l’IMU agricola in Aidone non si pagherà. Aidone non è l’unico comune, ma sicuramente uno dei pochissimi in Italia.
Alla fine, quindi i nodi sono venuti al pettine, le cambiali firmate con leggerezza, per guadagnare l’appoggio elettorale, sono state poste subito all’incasso e qualcuna forse è risultata più indigesta di qualche altra già pagata. È questa una giornata triste per Aidone che a un anno appena dalle elezioni si ritrova di nuovo con un sindaco nel guado che, se si incaponirà a volere amministrare senza maggioranza, seguendo l’esempio del suo predecessore, riserverà al paese altri quattro anni di navigazione a vista, attento solo a barcamenarsi tra gli scogli dell’ordinaria quotidianità, senza meta né porto in vista.

Franca Ciantia