Il pubblico ha vissuto momenti di grande ed intensa emozione, sapientemente preparata dalla lettura testi letterari e poetici e dalla proiezione dell’omaggio che gli amici di Fabrizio hanno voluto dedicargli: “Con gli occhi di Fabrizio – Showreel”, una selezione di scene di cortometraggi, documentari e sperimentazioni videografiche, girate dal giovane regista e documentarista pietrino, realizzata da Antonella Barbera e Fabio Leone. Particolarmente intenso il ricordo dell’archeologa Serena Raffiotta che diede la sua collaborazione/consulenza a Fabrizio, il quale aveva chiaro dentro di sé il progetto, che testardamente stava portando avanti, ma era sempre più curioso di approfondire tutti gli aspetti archeologici, storici, mitologici del culto di Demetra e Persefone, dei luoghi dove era nato e si era sviluppato, di Morgantina che conserva non solo una notevole quantità di reperti, terrecotte figurate e oggetti cultuali, ma anche luoghi votati al culto, e il fertilissimo territorio che bene si presta alle evocazioni della dea delle messi e della sua ricerca disperata della figlia rapita al suo amore, violata e costretta a vivere nelle profondità dell’Ade. Nel suo film Fabrizio Lunetta opera una sintesi di questi aspetti con un approccio multidisciplinare e multiculturale, come si evince dalle sue stesse parole in una email che la sorella Sabrina ha voluto rendere pubblica su Facebook “…La conoscenza di un certo argomento, volendolo interiorizzare, deve essere nella sua totalità, affrontando di volta in volta tutte le discipline. Nel caso della statua della Dea di Morgantina per comprendere il valore che i Greci le diedero è necessario conoscere e collegare le discipline che sono impegnate per la sua comprensione. La cultura Greca, il Mito di Demetra è legato all’agronomia, la relazione tra Persefone e Core si comprende se si conoscono le nozioni di astronomia e astrologia, lo stile della statua si lega alla storia dell’arte, la geologia e la geografia per il materiale usato per la statua, l’archeologia per capire la cultura Greca a Morgantina”.
Al centro della sua riflessione e della realizzazione del film c’è la vita, la morte, il dolore, la violenza, la materia prepotentemente rappresentata dalla pietra in cui è scolpita la statua, la metamorfosi, l’epifania della divinità nelle meraviglie della natura. La lente con cui Fabrizio cerca di svelare il mistero non può essere dunque quello della descrizione documentaristica ma è semplicemente quello della poesia.
Franca Ciantia