Enna. Accesi i riflettori sull’accordo bonario tra l’ATO Idrico e AcquaEnna

bollette-acquaIn attesa di avere maggiori dettagli sull’accordo bonario sottoscritto dal Commissario straordinario dell’ATO Idrico e dai Responsabile della società che gestisce il servizio idrico per la provincia di Enna “AcquaEnna” poniamo alcune domande a Massimo Greco, attento osservatore di queste dinamiche.

Non sembra un po’ anomalo questo accordo bonario di cui si è avuta notizia?

Prima di esprimere qualunque tipo di giudizio occorre avere copia di questo accordo di cui si parla, avuto il quale si potrà fare una valutazione più approfondita. Non bisogna dimenticare che gli spazi di manovra per accordi bonari, o fattispecie transattive, per un ente pubblico sono parecchio ridotti rispetto a quelli che tradizionalmente ha il privato. Il privato può infatti decidere di ridurre anche in modo importante i propri interessi economici, l’ente pubblico no, perché le risorse pubbliche di cui dispone appartengono ai contribuenti. Questi, in materia di servizi pubblici locali, hanno il diritto di sapere come l’ente pubblico alla cui cura è affidato l’esercizio di una funzione amministrativa, persegua i sottesi interessi pubblici non solo in termini di efficacia, ma soprattutto oggi, anche in termini di efficienza e legalità finanziaria.

Ma il Commissario Straordinario non ha il dovere di sentire prima i Sindaci?

Dipende dalla tipologia degli atti. Bisognerebbe sapere attraverso quale provvedimento amministrativo è veicolata la volontà dell’ATO di sottoscrivere un accordo bonario con l’ente gestore, anche perché l’ATO Idrico è un consorzio di enti locali e come tale assoggettato alle regole pubblicistiche in materia di enti locali. Quindi, pareri preventivi del Revisore dei conti, del Responsabile contabile e del Responsabile Tecnico.

Il fatto che l’Ing. Lo Monaco sia stato uno dei Consulenti del RUP che aggiudicò l’appalto della concessione al raggruppamento AcquaEnna non avrebbe richiesto maggiore cautela?

E’ probabile, ma anche su questo aspetto bisogna avere piena contezza del contenuto dell’accordo e del suo veicolo amministrativo.

Chi può chiedere copia di questo accordo bonario?

È un atto che, per la sua rilevanza, meriterebbe di essere pubblicato sul sito istituzionale per intero e non solo per estratto. E comunque, in disparte l’ipotesi dell’accesso civico di cui al d.lgs n. 33/2013 che potrebbe generare qualche incomprensione, è un atto che può essere richiesto da un Sindaco qualunque dei soci dell’ATO, da un’Associazione dei consumatori o anche da un giornalista per fini giornalistici.