Enna. Preoccupazione della UIL FPL per la crisi politica della Regione Sicilia

UIL Giuseppe Adamo“La grave situazione politica determinatasi a livello regionale potrebbe avere ricadute non indifferenti sul nostro territorio. L’esperienza Crocetta è risultata fallimentare. Non si può definire altrimenti.
Una delle azioni più dannose per la nostra comunità? La famigerata riforma degli Enti intermedi. Dalla soppressione delle Province alla costituzione dei Liberi Consorzi dei Comuni, quest’ultimi, ad oggi, contenitori senza contenuti. In gioco funzioni, competenze e servizi primari da erogare all’utenza. Un futuro incerto, molto incerto, per il personale dipendente sia esso precario sia esso a tempo indeterminato. Una legge che dovrebbe essere discussa a partire da oggi (21/07/15) ma con un equilibrio politico che non lascia intravedere niente di buono. A nulla, almeno di clamorose smentite, sono valse le azioni delle Organizzazioni Sindacali che hanno sempre stigmatizzato il comportamento irresponsabile dell’azione di Governo, con un’attività imperniata su una falsa politica dell’Antimafia che non ha prodotto i risultati sperati. Un’azione di Governo che doveva mettere, soprattutto, a nudo i problemi legati alla gestione del sistema sanitario. E su questo punto ci vogliamo, come UIL FPL, soffermare.
Da quasi cinque anni e forse anche più, in uno al collega di Segreteria Provinciale, Gaetano Faraci, abbiamo tentato di fare emergere che, il sistema sanitario ennese, manifestava delle pecche gestionali. Con reiterate note sono stati notiziati tutti gli organi preposti alla vigilanza ed al controllo ma senza risultati concreti o meglio dire senza alcun risultato. No mi sbaglio. Un risultato lo abbiamo ottenuto, il dover subire un processo, ancora in corso, per diffamazione e calunnia, a seguito di esposto querela presentato dall’ex Direttore Generale.
Da quello che sta emergendo a livello palermitano cresce sempre più in noi la rabbia, dover subire un processo sol perché si è tentato di fare emergere che il sistema presentava delle deficienze, senza, peraltro, offendere nessuno ma rappresentando all’opinione pubblica che il sistema stava crollando.
E’ possibile che nessuno si accorgeva che le nomine dei manager, in tutta l’isola, erano frutto di un equilibrio politico? A leggere gli articoli pubblicati sulla stampa sta emergendo che la sanità siciliana e quindi, presumibilmente anche quella ennese, veniva gestita solo per accrescere consenso politico e premiare questa o quella cordata politica. Se i servizi, resi all’utenza, sono da terzo mondo, c’è la scusante delle risorse che mancano, se non si può più assumere, c’è il problema dei vincoli della spesa, se manca la climatizzazione nei nosocomi, il personale che scoppia nei reparti non potendo, come all’Umberto I, fruire in maniera adeguata nemmeno del periodo di ferie, a nessuno importa. La verità vera sta nel fatto che ognuno ha pensato alla Sanità come l’ultimo bancomat a disposizione per accrescere il proprio consenso, in barba, parrebbe sempre più da quello che emerge dalle prime intercettazioni e dalle valutazioni sul piano politico regionale, ai più bisognosi, di quegli utenti che quotidianamente si imbattono in un sistema collassato ed inefficace.
Ci auguriamo che la magistratura faccia emergere ancor di più tutto ciò che si annida dietro il sistema sanitario regionale sconfiggendo il malaffare”.

Giuseppe Adamo