Dopo sette anni di fermo ripartono i lavori della Sp 22 Gagliano-Agira

Gagliano ponte SP22Gagliano. Ripartono i lavori della Sp 22 Gagliano-Agira, dopo sette anni di fermo. I cittadini colpiti dal disagio, esausti dal lungo immobilismo, stentano quasi a credere che si possa ricominciare a sperare, eppure da circa tre settimane gli operai sono tornati sul cantiere per cercare di completare il ponte di 207 metri, formato da un reticolato di cavi in acciaio. I lavori sono stati assegnati ad una terza ditta con procedura d’urgenza, vista la necessità di portare al termine un’opera di fondamentale importanza per la viabilità dei comuni della zona nord della provincia ennese. Gagliano, Troina e Cerami possono dunque ricominciare a credere in un collegamento dignitoso con l’autostrada A19 Palermo-Catania, che permette di raggiungere le città di Catania, Enna, Caltanissetta e Palermo, oltre che numerosi paesi di queste province. Anche gli autisti dei mezzi pesanti e i passeggeri dei pullman potranno tirare un sospiro di sollievo e sperare di tornare a percorrere la Sp 22 in un futuro prossimo, dopo lunghi anni di chiusura al loro transito. Ciò ha costretto i pendolari a pagare il biglietto ad un costo maggiorato e a percorrere in alternativa la Sp 18 Agira-Nicosia, con conseguente aumento dei tempi di percorrenza e disagi di vario tipo. La costruzione del ponte permetterà di evitare numerosi tornanti e di raggiungere l’autostrada in minor tempo, ma al momento l’unica via percorribile è di una pericolosità inaudita, piena di dossi, smottamenti, riduzioni di corsie, curve chiuse, pendenze ripide e tratti di strada sterrata che rendono malsicura questa importante via, transitata ogni giorno da numerosi veicoli.
La gara d’appalto era stata espletata nel lontano 2006, ma il costo dell’opera, inizialmente di tre milioni e mezzo di euro, è cresciuto notevolmente, fino ad arrivare a quasi sei milioni. Le vicende che hanno bloccato i lavori nel mese di febbraio 2008 sono riconducibili ad una controversia tra l’ufficio tecnico della provincia di Enna e l’impresa che si era aggiudicata i lavori. Il ponte in acciaio e le opere limitrofe sono state sospese per una causa in corso contro la provincia di Enna da parte delle ditte in Ati che eseguivano i lavori, in quanto queste ultime accusano la controparte di essersi sobbarcate degli oneri per la sospensione del cantiere, dovuta alla stesura della seconda perizia di variante. Le imprese appaltatrici di Gela hanno chiesto alla provincia di Enna i danni subiti (danni di forza maggiore, fermo cantiere, oneri fissi di ponteggio, mancato utile ed opere a difesa dell’esistente), che la provincia non riconosce. Superata l’impasse, adesso si spera di non ricadere in nuove “buche” che possano rallentare o bloccare la normale esecuzione dei lavori.

Valentina La Ferrera





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