Se poi sono stati alcuni “pellegrini” regalbutesi (vista la presenza di un ramo di alloro tra i rifiuti!) allora lo ritengo paradossale. Infatti, ho imparato e insegnato che la religiosità popolare ha infinite espressioni, ma tutte rispettose della “sacralità” di Dio, dell’uomo e della vita. Credo che ogni devoto che vada a prendere l’alloro e partecipi alla processione, esprima questa devozione multiforme e sia degno di rispetto.
Allora mi chiedo: se quelli che hanno profanato il cimitero dei canadesi con la loro immondizia erano pellegrini che sentivano di “onorare” con il loro “viaggio” il proprio Santo protettore Vito, come mai non hanno sentito il “pudore” di rispettare la sacralità del luogo dove sono sepolti dei morti? Vi è una sola risposta possibile: questa gente, oltre ad essere ignorante, non è in grado di esprimere nessuna devozione e qualunque gesto religioso da parte loro è falso e insignificante e frutto solo di una sorda materialità incapace di esprimere rispetto in generale.
In ogni caso quello che è accaduto al cimitero dei canadesi è gravissimo, mi indigna e mi fa vergognare come regalbutese, siciliano e italiano e per queste irriducibili espressioni di “sottosviluppo” chiedo scusa per costoro al Popolo Canadese.
Angelo Plumari
Da regalbutese e da studioso delle tradizioni religiose popolari siciliane
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Agira fu presa il 28 luglio 1943 dalla 1° Divisione canadese. A settembre questa località fu scelta per seppellire tutti i canadesi caduti nella campagna in Sicilia.
Come arrivare: Lasciare l’A19, Catania – Palermo, a Catenanuova. Seguire i cartelli stradali verso Regalbuto, e poi ad Agira. Il cimitero è indicato con cartelli stradali circa 12 km oltre Regalbuto.