In questo modo l’imprenditore agricolo ha ottenuto il finanziamento, quindi un giro di fatture per operazioni inesistenti, gli accertamenti hanno mostrato, a fronte dei soldi usciti dai conti correnti per pagare gli importi dei documenti fittizi, vi fossero contestuali prelevamenti in contanti da parte dei destinatari, evidentemente per restituirli al beneficiario. Una volta denunciati i responsabili all’Autorità Giudiziaria, sono state eseguite 5 verifiche fiscali, nei confronti di altrettanti soggetti economici coinvolti, constatando una frode all’IVA di oltre 260.000 euro. Il finanziamento indebitamente ottenuto, essendo un provento derivante da reato, è stato assoggettato a tassazione e il GIP del Tribunale di Enna ha accolto la proposta delle Fiamme Gialle partinicesi disponendo, a carico del 62enne, il sequestro di due immobili, aventi valore pari alle imposte dovute sulla somma illecitamente incamerata.