PD ennese irredimibile? Anche Raciti apre la sua Putia

Raciti-CrisafulliLe frequenti venute ad Enna dell’on Raciti, giovane ma non smagliante segretario del PD siciliano, o meglio colui che ha sfidato Renzi imponendo la candidatura perdente di Crisafulli, ci ha fatto alzare le antenne. Non tanto per il suo cocciuto rac(h)itismo politico, da ultimo il ruolo avuto sulle dure vicende del Governo regionale, ma per le sue testarde e perniciose scelte in questo periferico luogo della Sicilia Interna. Abbiamo letto la notiziola con ritardo ma ci siamo informati sulle ragioni della sua presenza. Pare che sia una sola, ossia la consacrazione ad Enna della “sua” corrente di partito. Nulla di strano per carità, se può tornare utile ad animare il dibattito in un partito che continua a pagare prezzi alti perché dominato dal suo cacicco definito, prima da Bersani e poi da Renzi, impresentabile. Si è letto che l’on. Raciti, limitandosi a insediare “la sua corrente”, ha nominato suo sussutta locale l’ex sindaco Paulu Garofalo. Persona, questa, alla fin fine simpatica, anche se un po’ volatile; garbato, anche se fin troppo formale. Resta per noi “ u figliu di Ciccino” e nulla più. Ci dispiacciamo, però, quando come Amm.re è ritenuto incolore, inodore e insapore, in politica s’intende. Infine, detto in forma diversa, non lascia tracce alcune. Rispunta comunque per volontà solo di Raciti, oppure con la regia dell’Altro, quello del “PD sono io” ? Se è così, c’è solo d’aspettarsi ancora duri colpi al PD ennese. Emerge per noi l’assenza di una riflessione critica sul voto recente, visto che, avendo deciso per un urgente congresso ad ottobre, s’aprono putie senza i vitrini di quei prodotti che in politica sono idee e programmi di buon governo del territorio e, perché no, di virtù civiche che dettano i comportamenti pubblici ? Parole dure ed eccessive, le nostre. Lo riconosciamo, forse perché abbiamo frequentato segretari reg.li, da La Torre a Macaluso, da Occhetto a Colajanni e altri, di diverso livello e spessore. Mai sarebbero intervenuti come segretari in una provincia per farsi gli amici propri disponendo cordate.
È vero, il passato è ormai piccola o grande storia, e il presente è dettato dal cambiamento per quello che è, piaccia o no. Ma una certezza deve valere per tutti: le linee del futuro di una forza come il PD si tracciano con una cultura politica affrancata, prima su tutto, dall’arido sistema “potere e consenso ad andata e ritorno”; e si accettano ruoli e regole che la buona politica esige.
Vogliamo comunque prendere atto che l’on. Raciti su Enna ci mette la faccia, anche se finora è stata schiaffeggiata con la mano ferma del voto. Se così è, e sarà, si presenti per favore non come colui che, se non battezza, nomina candidati perdenti e referenti suoi, ritenendosi un capo, per noi poco credibile. E, comunque, cominci a proporsi con la Politica, quella che interessa agli Ennesi. A esser più chiari, tentiamo di indicarla in forma di interrogativi, siamo noi a dirlo, disordinate, frammentate e ridotte. Le lanciamo:
§ Ad Enna, Nicosia, Centuripe e Leonforte sono stati sconfitti i candidati voluti dal PD regionale. Forse, perché s’è scelto di figurarlo con P.d.Cr (part di Crisafulli) ?
§ Hanno vinto, invece, neo Sindaci di lunga adesione al PD ed ai partiti che l’hanno fondato. Uno, perfino, era il segr. cofondatore del PD siciliano. Forse, perché erano meritevoli e presentabili per l’elettore democratico ?
§ L’alternativa al crisafullismo, presentato come elemento identitario del PD dell’isola, s’è espressa in liste locali con programmi e voglia di rotture e cambiamenti. Forse, perché il PD dei cacicchi e capicordata è al capolinea in Sicilia ?
§ Il PD di Enna è blindato, fatto ad personam e più debole nei consensi. Forse, perché s’è avvitato su Crisafulli?
Da anni a centinaia di persone perbene, dopo essere stati epurati, è precluso d’aderire al PD entrando dal suo Portone principale. Forse, perché con Loro avremmo più luce e freschezza in un ambiente ben serrato ? Stoppiamo, scusandoci per queste domande sparse e parziali pur di manifestare l’attesa d’un PD ennese fuori dal guado. Esso è essenziale per il nostro territorio, prossimo a divenire “Riserva Indiana” nell’isola. Necessita di una virata di 180 gradi, possibile solo se si vorrà commissariare il tesseramento per dare agibilità a chi è degno di far parte, e arricchire di spinte innovative. Altrimenti a fine ottobre s’assisterà tristemente un congresso a modello rumeno 1989.

VINCENZO CIMINO