Università de Jos e Fondazione de Crisafulli. Chi sono e per quali fini?
Vincenzo Cimino

Fondazione “Proserpina”, ultima pensata dell’immaginosa operosità paesan-popolare di Crisafulli, F.C Barcellona (così si è autodefinito!) del modesto torneo della politica siciliana. Patron d’una squadra anomala del PD, riesce ad animare la stampa e ad incuriosire una Penna del peso di G. Stella del Corriere della Sera. Siamo a questo: Enna, Città Invisibile dell’Isola, si scopre quando il nostro, stando alla sua forzata simbologia, entra in campo giocando, spesso, senza rispetto delle regole e con gamba tesa per vincere, alla fine, sol quando compete con il Pamplona spagnolo. Ma noi non vogliamo soffermarci sui suoi campionati politici, perché possono girare i tabasisi del buon siciliano. Dunque, entriamo subito nel tema, non liquidabile con qualche battuta essendo complicato ed oscuro, come del resto lo sono talune faccende sicule. Le parti del tema “Fondazione Proserpina” sono non pochi, e rievocano l’opera pirandelliana “Questa sera si recita a soggetto”. Andiamo al dunque: Università rumena Donarea de Jos che avvierebbe a Enna Corsi di Medicina e delle Professioni Sanitarie da gestire con la Fondazione de Crisafulli. Questi sono i big sui quali è legittimo sapere:
. sulla prima. Che grado d’eccellenza scientifica e formativa ha? A noi risulta mediocre e, di certo, non paragonabile a quelle di Bucarest o di Brasov, tanto per restare in Romania. Agli atti risulta ultima per Ranking del suo Paese. Infine, pare che domini in quel di Galati un senatore locale, attivo sulla questione ma alquanto chiacchierato. Maldicenze pur di screditare? Bene, allora si renda noto cosa è questa ignota università che dovrebbe insediare una sua sezione staccata (è così) proprio ad Enna. Si dica se Governo e Autorità della Romania abbiano, o meno, dato il loro assenso e quale sarebbe il piano di studi. La formazione scientifica ha rigore e disciplina, e sono precondizione a tutto.
. sulla seconda. Della Fondazione si sa solo che il presidente è il prof Cardinale, capo del CERISDI di Palermo ed figura attiva della politica panormita. Insomma, il classico notabile di seconda battuta che sa ben coniugare mondo accademico e mondo politico. Nulla di male per carità, ma allontani la brutta ipotesi che sia lì per quel tanto che basta. Se c’è e vuol esserci, batta qualche colpo per aiutarci a capire. Amm.re Delegato è l’ex sen. Crisafulli. Vogliamo credere alla sua voglia di fare, ma non si può manifestare con la spocchia, sicumera a lui consueti, e, ahinoi, con la logica di un potere autoreferente più improvvisazione. Un impasto malfatto che nella vita pubblica è devastante, anche se in corso d’opera trova sempre adesioni e alleanze. Questo è il personaggio, e con lui si è costretti a fare i conti nel Luogo ombelico della Sicilia. In un sol modo, però, ed è quello dei fatti per quel che sono. Mettiamoli in fila come carte da solitario. – S’istituisce una Fondazione per gestire una sede staccata universitaria. Essendo un Ente di Diritto Privato deve dotarsi di Soci e di Patrimonio. Chi sono (soggetti privati e/o pubblici) e che consistenza ha il Capitale? Domanda per nulla retorica, perché ad Enna è valso il modello d’impresa “con zero euro divento imprenditore, e poi proprietario, gestendo un servizio pubblico o un bene pubblico”. – La Fondazione è iscritta o no al Registro della Prefettura? Non è elemento formale, non essendo Enna Porto Franco. – I Soci. Quali competenze, apporti finanziari e finalità sociali garantiscono per allontanare la nebbia del business integrale nell’Alta Formazione Scientifica? Nel caso nostro non si parla di un qualsiasi Corso con fondi europei, ma d’Università. Altre domande, diversi dubbi ci pressano. Ma stoppiamo, anche perché in questa recita a soggetto altri attori sono sulla scena: Crocetta ed il suo governo, MUIR, Università Kore, ASP di Enna, PD siciliano, Organi di Controllo. Su questi non mancherà la dovuta attenzione con il prossimo appuntamento.