Catenanuova. A Giovanni Lo Presti riconoscimento da Federazione Fijlkam di “Maestro Benemerito”

Giovanni Lo PrestiA Catenanuova, chi parla di Judo, necessariamente deve fare riferimento ad una società che ha fatto crescere centinaia di judoka e che corrisponde al nome di Polisportiva Catenanovese. Molti di loro hanno raggiunto vette nazionali, grazie alla presenza sul tatami, sin dal 1985, anno di nascita della società, di un valido atleta, Giovanni Lo Presti, che ha percorso la vita partecipando e poi insegnando questo sport che privilegia sempre l’uso della ragione e l’intelligenza tattica all’uso della forza. L’anno scorso, dalla Fijlkam, la “Stella di bronzo” alla società per meriti sportivi.Un percorso piuttosto selettivo per Lo Presti, da giovanissimo come atleta e poi aspirante allenatore, allenatore, istruttore, maestro ed ora in questi giorni, il riconoscimento più importante che lo gratifica oltremodo, quello di Maestro Benemerito e la comunicazione di questo riconoscimento è arrivata qualche giorno fa da Roma dalla dirigenza nazionale della Fijlkam: “Il Consiglio del settore Judo della Fijlkam, nella sessione di di luglio, ha conferito la qualifica di Maestro Benemerito, a Giovanni Lo Presti, quale riconoscimento della meritoria opera svolta in favore del Judo Italiano e in considerazione delle tante e particolari benemerenze acquisite attraverso il sempre costante e qualificato impegno dimostrato per lo sviluppo tecnico e la diffusione della disciplina”.
catenanuova judo Manifestazione
Un po’ d’emozione nel maestro cintura nera Giovanni Lo Presti, ma l’emozione è anche equiparata alla gioia di sapere di aver aiutato molti giovani a crescere sportivamente con un proprio carattere e la propria personalità. Proprio per questi motivi tutta la società Polisportiva Catenanovese si riunirà, giorno 11 per ringraziarlo: ”Vorrei – ha detto Lo Presti – in questo prossimo incontro, poter incontrare non solo quei bambini iscritti in questo momento, ma anche tutti gli atleti che in questi 30 anni di successi hanno fatto parte della nostra “grande famiglia”, per parlare del passato pensando anche al futuro”.

Carmelo Di Marco







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