Calascibetta. Per la prima volta nella storia, il Palio dei Berberi, centenaria corsa dei cavalli che si disputa in onore della Madonna di Buonriposo, finisce tra i fischi del numeroso pubblico. Alcuni si sono messi anche a gridare: “Vergogna!” Se non si ricorrerà ai ripari, con regole severe e certe, Calascibetta rischia di perdere questa storica giostra equina. La polemica è scoppiata a seguito della finalissima quando, dopo due false partenze, tre dei quattro fantini hanno deciso di abbandonare il campo. Il quarto cavaliere, che avrebbe potuto aggiudicarsi l’edizione 2015 per abbandono degli altri finalisti, ha preferito rifiutare il titolo. Dunque, l’edizione 2015 del Palio dei Berberi non ha avuto un vincitore. I circa duemila spettatori, che da oltre un’ora attendevano lo spettacolo della finalissima, si sono sentiti traditi e hanno iniziato a fischiare. In passato le polemiche non sono mancate, ma il ritiro dalla gara – hanno detto molti appassionati di cavalli – non è sintomo di sportività. Non era mai accaduto che la corsa decisiva per il titolo non si disputasse per abbandono, a seguito di protesta, da parte dei fantini. Le polemiche naturalmente non si sono fatte attendere. Necessita adesso un’organizzazione ferrea, anche a costo di inserire sistemi tecnologici in occasione della partenza. Gli steccati in legno hanno dimostrato di non aver risolto del tutto il problema. Perché allora non adoperarsi per installare i “canapi”, ossia due lunghe corde, come avviene al Palio di Siena, che delimitano la zona di partenza e permettono ai cavalli di allinearsi? Dopo aver reso sicuro il tracciato e aver inserito regole importanti a protezione dei cavalli anche dal punto di vista del doping, adesso occorre risolvere la querelle della partenza, inoltre occorre che i fantini rispettino le norme imposte. In assenza di nuove regole e di una risoluta organizzazione, il Palio, purtroppo, è destinato a scomparire.

Francesco Librizzi




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