Leonforte: Bollette pazze dal Consorzio di Bonifica 6

consorzio bonifica6Leonforte. Numerosi e adirati cittadini leonfortesi, hanno così definito le bollette che il Consorzio di Bonifica 6 di Enna, dall’altro ieri circa, sta provvedendo ad inviare. L’avviso di pagamento indica come ente creditore il Consorzio per l’appunto e come causale la quota consortile corrisponde al tributo “beneficio idrico” pari a € 60 versabile in quattro rate, rispettivamente 30 settembre e 31 dicembre 2015 e, 31 marzo e 30 giugno 2016, o in unica soluzione. Il tributo fa riferimento agli anni 2012, 2013 e 2014 per un valore di 20 € l’anno. Si dedurrebbe quindi, che a dover adempiere al pagamento debbano essere i proprietari di terreni che usufruiscano di un servizio idrico offerto da parte del Consorzio .
Ma se a ricevere la bolletta sono cittadini che non hanno contatori d’acqua o condotte idriche a breve distanza? E se a ricevere l’avviso di pagamento sono addirittura cittadini che non posseggono terreni o che li hanno venduti da decenni o che … pace all’anima loro, sono venuti a mancare già da qualche tempo senza avere eredi?
E’ giorno di fiera e la gente sventola la bolletta tra le bancarelle sentendosi vittima di una “tassa ingiusta” alcuni lamentano addirittura la mancanza di servizi di manutenzione dal Consorzio Per saperne di più sulle bizzarre bollette abbiamo sentito il Sindaco Francesco Sinatra, cui molti hanno detto di voler fare appello per capirne di più e su come agire; il Direttore generale del Consorzio Gaetano Punzi e Carmelo Barbera, in qualità di Presidente dell’Associazione UNC.
Sinatra “Il comune non ha nessun ruolo nella vicenda, il titolare è il consorzio e quindi gli utenti si devono recare alla sede del consorzio per avere i chiarimenti dovuti fermo restando che si potranno fare dei passaggi con le associazioni di categoria nei giorni a seguire e cercare di avere chiarimenti”.
Gaetano Punzi: E’ la vecchia bonifica di una volta che venne sospesa in provincia di Enna dal 1995 al 1997, dopo di ché fu regolarmente inviata in tutta la Sicilia dal ’98 a oggi tranne a Enna. Io ho trovato questa situazione: nel 2014 quando ho fatto il primo bilancio io (Direttore dal novembre 2013), la Regione ha imposto di inserire oltre il 2014 come bonifica anche il 2013 e il 2012. Il beneficio idrico e irriguo non sono altro che le migliorie che i terreni attraversati da condotte, io irrigue o a uso tecnico, ne hanno indirettamente o direttamente avuto un aumento di valore. Questi terreni che sono attraversati da condotte che sono state realizzate a spese della regione e che vengono mantenute anche a spese della stessa, ecco che la Regione chiede ai titolari di particelle attraversate da queste condotte, un tributo perché per legge è istituito, e lo chiede attraverso i consorzi di bonifica che devono metterlo nei bilanci. La Regione in realtà voleva che si mettessero gli ultimi 10 anni ma si è operato in modo da emettere gli ultimi 2 anni. Noi siamo in pratica in deficit dal ’98 al 2012”
Ma se la Regione non avesse fatto questa richiesta voi non avreste agito di conseguenza?
Punzi: “Il commissario ha imposto di metterlo, si sono accorti che la provincia di Enna non lo emetteva”
Ma il problema come si pone per le persone che per esempio che hanno terreni che non sono attraversate da condotte ?
Punzi: “Abbiamo interfacciato dati catastali e può essere che ci sono degli errori, gli uffici del consorzio nei vari paesi della provincia sono pronti ad accogliere i cittadini, stiamo mettendo nel sito un modulo, così se ci sono errori l’utente ce lo segnala”.
E se la gente che non ci fa caso e paga?
Punzi: “Fa la richiesta e restituiamo i soldi”.
Le bollette sono arrivate anche a chi non ha terreni ?
Punzi: “Ci possono essere zone che al catasto risultato agricole e sono invece urbanizzate. Noi ci siamo avvalsi d dati ufficiali”.
E voi, dovendo appunto riscuotere non potevate fare riferimento ad eventuali mutamenti urbanistici.
Punzi: “Ma non risultano, molti territori risultano agricoli. Sicuramente ci sono molti errori ma noi siamo pronti ad accogliere le richieste e a verificare e qualora l’errore è stato fatto dal consorzio lo modifichiamo. E’ un problema di buon senso, se uno paga e non deve pagare è chiaro che si agisce di conseguenza. Se ci sono degli errori siamo pronti a scusarci anche se poi scusarci ripeto è un problema di catasto che non è aggiornato, significa che sono stati fatti i piani regolatori e il catasto non è stato aggiornato. Nel sito, ribadisco, ci sarà uno spazio con i riferimenti normativi e i moduli. Tutti gli uffici del consorzio sono inoltre disponibili sono disponibili ad accogliere i cittadini”.
Ma sentiamo cosa ha da dire Barbera Carmelo dell’Associazione UNC( Unione Nazionale Consumatori)
Barbera Carmelo, Presidente UNC “C’è molto allarmismo, i cittadini lamentano che non hanno alcun servizio idrico o alcun contratto di fornitura idrica e non usufruiscono del servizio anche persone che hanno campagne con allaccio condotta idrica a distanza di 4-5km. Lamentano fondamentalmente questo, ma anche che non c’è chiarezza nell’avviso di pagamento almeno da un punto di vista giuridico. Non viene messo in risalto quale sia il terreno interessato. Noi come associazione cercheremo di avere chiarimenti dal consorzio e sulla base di quale legge loro avanzano questa richiesta, quale è il fondamento giuridico di tale pretesa e se effettivamente è legittima . Inoltre, qual è il percorso che hanno seguito, perché la Serit?”.
Proprio adesso il Sindaco, già all’opera con le associazioni di categoria , ha fatto sapere di un incontro che la CIA sta organizzando insieme alla la Coldiretti e l’Agrinsieme, presso l’Assessorato regionale, a Palermo, con il commissario del consorzio e il direttore dello stesso.
Salvatore Maimone, direttore della CIA Enna ha affermato “Ci sono dei ricorsi al consorzio di bonifica di Pisa, e numerose sentenze quali la 877/84, la 7322/93, e la 7511/93, della Corte di Cassazione. Chi non usufruisce di un beneficio non credo sia corretto debba pagare”.
Gli interrogativi sono tanti, come è possibile che al Catasto risultato proprietari terrieri cittadini che non hanno mai avuto possedimenti o che hanno venduto e non risulti il cambio di proprietà?
Le condotte di cui viene chiesto il tributo che servizio offrono? Che utilità hanno avuto a una certa distanza anche se entro i 500, soprattutto per quei terreni non in pianura? Ha senso pagare un tributo in assenza di corrispettivo servizio?
E ancora, chi avrà diritto al rimborso che tempi dovrà attendere?E come si riscontrerà l’effettiva esclusione dal tributo attraverso la documentazione di rettifica essendo mancato a monte un lavoro di scrematura dell’utenza?

Livia D’Alotto