Renziani, precisazioni su congresso PD e Piazza Armerina: SI Catania

masseIl coordinamento area Renzi del PD di Piazza Armerina, ha stilato un documento a firma dei componenti: Mauro Di Carlo, Sabrina Roccaforte, Toti La Licata, Gianfranco La Porta, Innocenzo Di Carlo, Teresa Neglia, Filippo Meli, Andrea Arena, Valentina Bonaccorso, Loretta Vargiu, Salvatore Paride Alfarini, Francesco Azzolina e Patrizio Roccaforte, in merito all’adesione alla città metropoliana di Catania.
Riportiamo il testo integrale:

“Apprendiamo da fonti istituzionali che il segretario del coordinamento cittadino del PD di Piazza Armerina sollecita il Presidente del Consiglio comunale a “volersi fare promotore di occasioni di riflessione ed approfondimento, e – poiché la legge regionale fissa a 90 giorni il termine in cui i consigli comunali devono deliberare in merito – che questo tempo venga utilizzato con consapevolezza e lungimiranza”.
Di fatto si chiede, il rinvio del consiglio comunale – fissato per il 28 settembre – nel quale si dovrà prendere la storica decisione circa l’adesione della nostra comunità alla Città metropolitana di Catania, dalla legge regionale 15/2015.
A questa richiesta, frutto di una iniziativa unilaterale e personale della segreteria, la componente renziana del coordinamento cittadino del PD non intende associarsi.
Sono tante infatti le ragioni che depongono a favore di una rapida definizione della questione dell’appartenenza al nuovo ente di area vasta, a partire da quella connessa alla necessità di consentire alla nostra comunità di partecipare per tempo, ed a pieno titolo, all’elezione dei vertici dei nuovi organismi. Inoltre, procrastinare una situazione d’incertezza e di immobilismo con la scusa di dover “ulteriormente riflettere” – dopo circa due anni di dibattiti e discussioni intense che, in svariate occasioni, hanno coinvolto la cittadinanza sia a livello istituzionale che a livello di società civile – contrasta con l’esigenza fondamentale di pianificare ed intraprendere rapidamente tutte quelle azioni necessarie a rilanciare i servizi, le infrastrutture e tutte quelle iniziative utili a garantire supporto alle attività economiche – dal turismo, all’agricoltura – in quadro di certezza istituzionale e normativa.
Nel merito – dopo un attenta disamina di tutti gli aspetti economici, sociali, politici, storici, culturali, nonché delle opportunità che l’adesione ad un territorio più dinamico e competitivo, in grado di pianificare il proprio sviluppo territoriale in virtù degli ampi poteri conferiti dalla legge e di interloquire direttamente con i livelli istituzionali sovraordinati al fine d’intercettare i notevoli finanziamenti europei e nazionali – riteniamo di dover esprimere un netto SI all’adesione di Piazza Armerina alla Città metropolitana di Catania.
Del resto, l’alternativa sarebbe quella di rimanere ancorati ad un territorio – l’ex provincia di Enna – ormai in piena fase di dismissione con l’abolizione della Prefettura, a cui seguirà inevitabilmente un depotenziamento dei servizi e delle strutture dipendenti dallo Stato.
Riteniamo, altresì, che questa scelta sia in piena e sostanziale coerenza con quella fatta dal PD cittadino lo scorso anno in occasione dell’approvazione della delibera di C.C. n. 48 del 23/07/2014, e che ha visto il gruppo consiliare impegnato a sostenere le ragioni del cambiamento dell’ente di area vasta, anche nella successiva campagna referendaria.
Infine, la decisione di dire SI alla città metropolitana di Catania, avvalora pienamente la scelta del popolo piazzese, i cui sentimenti e le cui aspirazioni si sono chiaramente manifestate in occasione del referendum cittadino con la vittoria schiacciante dei SI al cambiamento.
Di questi sentimenti e di queste aspirazioni un partito come il PD non può non farsi carico nella sua azione politica, pena la violazione del quel DNA valoriale che ne costituisce il fondamento.
Per le ragioni su esposte i consiglieri comunali di riferimento dell’area Renzi del PD cittadino voteranno per il SI all’adesione della città metropolitana di Catania”.

Intanto il Coordinamento dell’Area Renzi della provincia di Enna, cui fanno parte in grandissima maggioranza cittadini della città dei mosaici, così si esprime su prossimo congresso provinciale del PD ennese, che si terrà dopo le votazioni nei vari circoli, il 31 ottobre:
“Apprendiamo dagli organi di stampa delle intervenute dimissioni da segretario provinciale del PD del Sen. Crisafulli con la contestuale convocazione del congresso provinciale per il rinnovo degli organi dirigenti del PD ennese.
Nel ribadire la nostra viva soddisfazione per le intervenute dimissioni del sen. Crisafulli che rappresentano finalmente un primo atto di presa di coscienza e di ravvedimento sulla sconfitta nelle recenti elezioni amministrative ad Enna e provincia, riteniamo a questo punto sempre più necessario aprire un confronto serio e costruttivo all’interno del partito con la celebrazione di un congresso vero e aperto a tutti coloro i quali vogliono contribuire al rilancio dell’azione del partito democratico ennese in tutto il territorio.
Alla luce delle intervenute quanto auspicate dimissioni del sen. Crisafulli confermiamo la necessità, altresì, ai sensi dello Statuto del Partito Democratico, dell’intervento degli organi regionali e nazionali preposti per garantire il rispetto delle norme statutarie e una corretta celebrazione del congresso provinciale nei giusti termini e negli adeguati tempi da definire e concordare.
Pertanto, rinnoviamo la nostra proposta di celebrare i congressi in tutti i circoli territoriali con tesseramento aperto e primarie vere, come da regolamento in vigore.
Se non verranno accolte le nostre legittime richieste, subordinate alla definizione di questo percorso e alla corretta applicazione dello Statuto e del Regolamento Congressuale, escludiamo sin da ora qualsivoglia nostra partecipazione a un siffatto congresso provinciale che non soddisferebbe le esigenze di un reale e significativo cambiamento e un leale confronto programmatico sul futuro del territorio delle aree interne della Sicilia.
Pertanto, l’indicazione dell’avv. Massimiliano La Malfa nell’organo di garanzia congressuale, quale rappresentante dell’Area Renzi, è da considerarsi del tutto arbitraria e priva di fondamento”.