Sui 2 corsi rumeni: troppe distrazioni, furbizie e complicità
di Vincenzo Cimino
Da noi, succede che di certo vanno, ma talune volte non si sa quando vengono, ossia non è sicuro il ritorno di notizia. Perfino alcuni hanno il biglietto di solo andata. Non vorremmo che così fosse per la discussa sez. staccata “Facoltà di medicina” dell’Università de Job della rumena Galati. Anche perché sembra che sia questa la linea di condotta del presidente Crocetta, in attesa che il MUIR decida una volta per sempre. I fari dell’informazione è meglio tenerli accesi, essendo
· I vertici dell’Azienda Ospedaliera che avrebbero concesso l’uso di un piano del Nosocomio, e del Vecchio Ospedale da anni ristrutturato.
Chiediamo: con quali poteri e criteri nel rispetto delle leggi? Sulla base d’un protocollo d’intesa? Con fitto oneroso? Su mandato dell’Assessore regionale? Si rendano note le carte, se ci sono.
· L’assessore regionale alla Sanità presenzia conferenze stampa indette dall’ex senatore. Invitiamo: avendoci messo la faccia, ha allora autorizzato l’ASP di Enna a divenire il 3° socio, di fatto ma non formalmente, della “Operazione Medicina da Galati ad Enna”? E’ questa la linea del governo regionale che, perciò, cozza con quelle Nazionale e dello stesso PD? Ancora, Crocetta afferma che sarà il Ministro a decidere (decidere cosa?), ma nell’attesa consegna strutture sanitarie a Università de Job e Fond. de Crisafulli.
Annotiamo: ma se ammette di non aver competenza alcuna, perché allora nei fatti dà assenso politico ed economico, oltre che con conferenze e dichiarazioni ai giornali? Il gioco delle tre carte non sempre giova in politica.
· La Prefettura di Enna non renderebbe noto un passaggio che ha rilievo, essendo Ufficio che istruisce gli atti costitutivi delle Fondazioni, prima della loro iscrizione in un apposito albo provinciale.
Chiediamo: tutto in regola? E se così è, senza dubbio, finalmente si conoscerebbero i fondatori della Fondazione “Proserpina”