Enna, a sala Cerere i Sindacati dicono NO all’accorpamento della Prefettura a Caltanissetta

Renzi ha deciso di abbassare il numero delle Prefetture in Italia da 103 a 80. ben 23 strutture che vengono accorpate ad altre. In Sicilia solo Enna che va accorpata con Caltanissetta. Una tale decisione, seppur nell’aria da parecchio tempo, ha provocato una diffusa insoddisfazione nel territorio provinciale, a seguito dell’emanazione dello schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “Regolamento di organizzazione del Ministero dell’Interno”.
E, questa mattina,alla sala Cerere di palazzo Chiaramente di Enna, assemblea sindacale. Assenti i principali interlocutori il deputato nazionale Maria Greco Pd e i tre deputati regionali Mario Alloro Pd, Luisa Lantieri Sicilia democratica e Antonio Venturino Psi, quest’ultimo vicepresidente dell’Ars. Presenti molti amministratori dei vari Comuni dell’ennese, che subito dopo si sono trasferiti alla sala Euno per partecipare al Consiglio comunale ennese.
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A fine incontro è stato stilato il seguente documento:
Grande è, pertanto, la preoccupazione per le conseguenze che potrebbero derivare per la collettività ennese da questo grave arretramento della presenza dello Stato sul territorio.
E’, pertanto, necessaria un’azione sinergica e determinata di tutte le componenti: politiche, amministrative, civili, economiche e sindacali, chiamate a mettere in campo tutte le possibili iniziative, come quella che oggi ci vede qui riuniti per salvaguardare le prospettive dei cittadini ennesi.
L’eventuale accorpamento della Prefettura, della Questura e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Enna, nel contesto geografico isolano, risulterebbe un provvedimento penalizzante per le nostre popolazioni, che già vivono in un territorio fortemente disagiato, in quanto i livelli di sicurezza assicurati dai suddetti Uffici sono una precondizione indispensabile per lo sviluppo economico e sociale della comunità ennese.
Di fronte a tali riforme, che coinvolgono inevitabilmente, a vario titolo e livello, tutti i settori della vita economico-sociale, questa comunità – con in testa gli operatori del settore – intende rispondere con consapevolezza ed è disposta finanche ad affrontare gli ulteriori sacrifici imposti dall’attuale quadro normativo e, soprattutto, finanziario soltanto tramite un percorso di vera e autentica revisione della spesa (Spending review), procedendo attraverso l’individuazione di tutte le reali ed effettive fonti di spreco di denaro pubblico, che certamente non sono quelle di cui oggi stiamo discutendo.
Nessuno può impedirci di immaginare quali potrebbero essere le conseguenze allorquando le scelte che si intravedono all’orizzonte si trasformassero in concreta realtà. La soppressione della Prefettura, della Questura e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, difatti, non costituirebbe più un fatto circoscritto, come non lo è certamente quello della Provincia Regionale o come non lo è stato quello del Tribunale di Nicosia e di altri Uffici che negli ultimi anni hanno assistito impotenti alla loro chiusura o ridimensionamento; ma potrebbe rappresentare piuttosto, per la sopravvivenza di questo territorio, il punto di non ritorno, con il possibile ulteriore ridimensionamento di tutti gli uffici a carattere territoriale. sinatra glorioso costanza damicoE’ certo che, in una siffatta prospettiva, il territorio delle ex province o degli istituendi consorzi potrebbe non coincidere più con l’ambito di competenza territoriale delle Prefetture, comportando un vero e proprio smembramento territoriale con il reale rischio del depotenziamento degli altri importanti presidi come Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.
Tutto questo andrebbe ad aggiungersi a quanto è già avvenuto nel nostro territorio: le chiusure della sede provinciale della Banca D’Italia, del Tribunale di Nicosia, delle sedi distaccate dell’Agenzia delle Entrate, dell’INPS di Nicosia, dell’Agenzia del Territorio di Enna, della Ragioneria Provinciale dello Stato, della Camera di Commercio e così via dicendo.
Se questa è la logica del processo di ridimensionamento dei presidi di sicurezza e degli sportelli pubblici nell’ambito del territorio provinciale, non sfugge neppure il sospetto che, a caduta, potrebbero essere coinvolti anche gli Uffici a carattere regionale, come l’Azienda Sanitaria Provinciale e i relativi presidi Ospedalieri, etc..
Tutto ciò colpirebbe una comunità già connotata da una sua intrinseca e nota fragilità socio-economica, aggravata dalla negativa e prolungata congiuntura economica i cui effetti potrebbero prefigurare scenari inimmaginabili per le comunità e specialmente per tutte le nuove generazioni che vivono nel territorio provinciale.
E’ dunque necessario assumere decisioni forti e prendere posizioni che garantiscano alle nostre comunità prospettive di vita serena e di prosperità.
L’invito che rivolgiamo a tutti è quello di evitare situazioni di frammentazione, pericolose e inconcludenti contrapposizioni, sollecitando piuttosto sentimenti di unità per la difesa del nostro territorio e della nostra gente, che non vuole essere la difesa assurda di un campanile, ma il diritto alla conservazione e al mantenimento del ricco patrimonio storico, di memoria, cultura e tradizioni, frutto della civile e democratica convivenza, in 89 anni di storia comune, di tutte le municipalità presenti nel territorio provinciale ennese.
Con l’auspicio che questa importante iniziativa possa coinvolgere tutti in un unico fronte unitario che non potrà che vederci protagonisti del nostro futuro.