Leonforte: Cc approva mozione sulle partite pregresse dell’acqua, conguaglio 2005- 2010

caro acquaLeonforte. Nella seduta dello scorso venerdì, il consiglio comunale ha approvato la mozione del gruppo consiliare Progettare Futuro in cui si è fatta espressa richiesta al cc di impegnare il Sindaco e la sua Amministrazione affinché: “si attivino presso gli uffici preposti invitando la società concessionaria del servizio a cessare con effetto immediato di fatturare nelle bollette importi di partite pregresse – conguaglio 2005-2010 perché illegittime e conseguentemente non dovute; si attivino diffidando Acqua Enna a rimborsare agli utenti quanto pagato e non dovuto valutando l’opportunità di intraprendere azioni collettive volte ad ottenere la restituzione delle somme ed il blocco di pagamenti successivi; a vigilare affinché ai cittadini di Leonforte siano fornite tutte le informazioni previste dalla legge nonché a sviluppare un programma di supporto ai cittadini sulle modalità per la restituzione delle quote pagate a titolo di partite pregresse, a garantire la massima divulgazione delle informazioni sulle procedure da adottare per la restituzione, a predisporre la modulistica, ad attivare eventualmente appositi sportelli comunali, ad effettuare le necessarie previsioni finanziarie; a dare mandato ai Funzionari, per quanto di rispettiva competenza, di disporre in essere tutti gli atti consequenziali attuativi della presente mozione”. La richiesta parte da dettagliate premesse: “Il Comune di Leonforte, facente parte dell’ ATO n. 5 di Enna, utilizza per la gestione del servizio integrato delle acque la società AcquaEnna S.C.P.A.; la bollettazione del servizio idrico integrato comprende dal 2014 una nuova ed ulteriore quota per c.d. “partite pregresse”; tali somme non sono conguagli sui consumi o su maggiori consumi effettuati dagli utenti negli anni 2005 /2010; la richiesta delle stesse deriva dalla determina del Commissario Straordinario Liquidatore dell’Ato 5 Idrico di Enna con cui si stabiliva di computare nella tariffa l’importo da conguagliare relativo alle partite pregresse in dieci anni a partire dal 2014 assumendo un valore annuale costante. Tali somme sono state definite nell’accordo bonario stipulato tra il Consorzio Ato Idrico 5 di Enna e la Società Acqua Enna, ai sensi dell’art. 11 della L. 241/90. E l’accordo bonario è stato approvato dall’Assemblea dei Sindaci con delibera nr. 2 del 25.01.2012 (con il voto favorevole di tutti i sindaci di allora); con l’accordo, si prendeva atto delle condizioni vizianti dell’equilibrio economico-finanziario emerso dagli errori e dalle omissioni dei dati di gara e dell’esigenza di prevedere un periodo transitorio al fine di portare a regime le gestioni; tali somme rappresentano: a) minori ricavi per minore volumi di vendita per un valore pari ad € 12.305.347,52; b) minori ricavi per canone di depurazione pari ad € 1.047.482,01; c) progetto allineamento anagrafiche pari ad € 1.486.166,68; d) remunerazione capitale investito pari ad € 4.491.877,34; il mancato guadagno ammontante a € 22.677.050,36 viene illegittimamente imputato agli utenti del servizio già a partire dal 2014 a titolo di conguagli 2005-2010; per questo, per i prossimi dieci anni, i cittadini leonfortesi continueranno a vedersi addebitare ingiustamente nelle bollette una quota di partite pregresse a titolo di conguaglio 2005-2010”.
Nella mozione si rileva inoltre che: “le predette somme (riferite agli anni dal 2005 al 2009) risultano essere prescritte essendo i crediti soggetti al termine di prescrizione quinquennale e pertanto sono inesigibili trattandosi peraltro di conguagli su bollette che l’utente ha già pagato; gli importi richiesti in maniera retroattiva, applicando una determina commissariale che autorizza l’azienda al recupero delle differenze dovute dai cittadini sono illegittimi perché tali richieste dovrebbero essere imposte da una legge e non da un provvedimento commissariale; l’art. 11 della Legge 241/1990 sancisce che l’Amministrazione procedente può concludere, senza pregiudizio dei diritti dei terzi, ed in ogni caso nel perseguimento del pubblico interesse, accordi con gli interessati al fine di determinare il contenuto discrezionale del provvedimento finale ovvero in sostituzione di questo; mentre l’art. 154 del D.Lgs. n. 152/2006 prevede che la tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato e che tutte le quote della tariffa hanno natura di corrispettivo; infine la Corte Costituzionale ha stabilito che la “la tariffa del servizio idrico integrato si configura, in tutte le sue componenti, come corrispettivo di una prestazione commerciale complessa, il quale, ancorché determinato nel suo ammontare in base alla legge, trova fonte non in un atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell’utente, bensì nel contratto di utenza”, di conseguenza le somme addebitate in fattura a titolo di partite pregresse non costituiscono corrispettivo contrattuale per il servizio idrico integrato e pertanto risultano illegittime e non dovute”.
All’approvazione della mozione, si è giunti dopo vari interventi, ad aprire il dibattito il cc Vanadia che ha prima invitato il Sindaco ad essere più incisivo nelle proprie azioni sulla problematica, e poi chiesto al cc di invitare il responsabile provinciale di Assoconsumatori, Pippo Bruno, presente alla seduta, ad esprimersi al riguardo. Questi ha enucleato le azioni fatte sia sul deposito cauzionale che sulle partite pregresse, sul primo sarebbe stato accertato che l’Eas ha già incassato la somma prevista e quindi Acquaenna dovrebbe rimborsare gli utenti e per questo ha detto Bruno, sarà fornito il materiale necessario affinché i Comuni  predispongano  il ritiro del deposito; sulle partite pregresse ha più tecnicamente rilevato l’illegittimità dei conguagli. Il Sindaco Francesco Sinatra ha detto che il Comune si attiverà per sapere se il deposito cauzionale va rimborsato o meno, si è detto d’accordo sulla proposta riguardante le partite pregresse, ma ha anche evidenziato l’aspetto politico della vicenda che va risolta collettivamente dalle parti politiche e necessita dell’azione unanime dei sindaci per non risultare vana. Il cc Trecarichi si è invece mostrato critico ricordando ai presenti come su una sua mozione; presentata circa un anno e mezza;  sulla richiesta d’annullamento del deposito cauzionale, nulla sia stato fatto nonostante la volontà unanime a procedere a tutela dei cittadini neòa vicenda idrica.
Il consiglio ha in definitiva approvato, all’unanimità dei presenti, la mozione presentata dal gruppo Progettare Futuro.

Livia D’Alotto