Alzheimer. Aima provinciale, chiede accesso atti all’ASP: tre volte e mai accolta

aima  alzheimerEnna. L’associazione provinciale dell’Aima (malati Alzheimer) da due anni cerca di ottenere su precisa richiesta scritta l’accesso agli atti amministrativi che non sono stati pubblicati dalla Gazzetta Ufficiale della Regione per quanto riguarda gli interventi che riguardavano le demenze, compresa la malattia di Alzheimer. L’ultima richiesta del presidente provinciale Ivano Chiarenza e dell’avvocato Pino Maniscalco è stata presentata il 30 settembre. E’ già passato più di un mese ma di risposta l’Aima provinciale non ne ha avute. D’Accordo che l’Azienda Sanitaria ennese in questo momento si trova travolta da un tsunami di critiche da parte dei sindaci e degli operatori sanitari, ma è anche vero che l’Associazione aspetta da un mese e per ben tre volte ha fatto richieste con la conclusione di non avere ricevuto mai risposte concrete. L’Aima provinciale ha chiesto di avere copia delle delibere e gli atti presupposti con i quali si è determinata la retta giornaliera pro capite dei ricoveri presso la Rsa di “Villa Maria di Leonforte” per gli ospiti affetti da demenza senile. Si parla di una corresponsione di circa due milioni di euro l’anno. Si chiede anche di conoscere come sono state utilizzate le risorse stanziate per l’assistenza dei pazienti colpiti di Alzheimer e qui si parla di una somma che si aggira intorno al milione di euro. Viene chiesto anche come sono state utilizzate le risorse stanziate attraverso i progetti obiettivi del PSN, linea progettuale, “la non autosufficienza, “l’assistenza ai soggetti affetti da demenza” per gli anni dal 2010 al 2014. Quali sono stati gli atti con i quali l’Azienda sanitaria, tramite una rete di servizi efficienti, ha provveduto a coordinare ed unificare i percorsi di continuità assistenziale intra ed extra ospedaliera dei malati di Alzheimer. E’ stato chiesto anche quali sono gli atti che consentono di avere un’organizzazioni unica aziendale nelle Unità Valutative Alzheimer (Uva) in modo da garantire un percorso diagnostico, terapeutico e riabilitativo uniforme e coordinato.