Enna. Fondazione Proserpina: fine di una bufala?

Enna. Fondazione Proserpina: fine di una bufala?
by Vincenzo Cimino

enna fondazione proserpina facolta medicina farmaciaDa mesi questo giornale, (Vivi)Enna di nome e di fatto, ha cercato di togliere la coperta sulla vicenda dei corsi rumeni di Medicina a Enna. Vicenda oscura, dai tratti illegale, intrecciata d’interessi inafferrabili, finalizzata ai fini elettorali, messa su dalla maldestra politica locale, tollerata dai silenzi assordanti d’Organi statali, tollerata dall’ass. reg.le Sanità, e senzaltro devastante per l’Alta Formazione. Questo giornale, se volete definibile a carattere rionale o parrocchiale ma cliccato da più di 10000 lettori unici al giorno, ha scritto di quei fatti che hanno la testa dura, ha reso i nomi dei soggetti coinvolti, all’inizio tali da fare una cordata lunga e potente, poi a poco a poco più corta e allentata.

Ricordate l’iniziale disponibilità dell’Università Kore pronta a concedere locali, e poi le leggere e aride dichiarazioni del pres. Salerno e del rettore plurincaricato Puglisi del tipo “ la Kore è estranea….”? Dopo è venuto il cambio di direzione, soprattutto di Salerno. Menumali!

Volete dimenticare il presidente della Fond. Proserpina, mai approvata, prof Cardinale, persona di pisu nel complicato Potere panormita? E’ entrato ed uscito nel corso d’alcune settimane senza motivare mai le ragioni della sua presenza apparsa significativa (in Sicilia ha un senso speciale ) in certi ambienti. Ora s’è tirato indietro. Menumali!

Si vuole tralasciare il pres. Crocetta il quale a luglio dichiarò che, “qualora il MiUR non avesse autorizzato i Corsi rumeni di laurea, il governo si sarebbe adeguato a tale decisione”? Ebbene a fronte di due diffide ministeriali, ha lasciato fare al suo assessore Gucciardi. Questi, infatti, non parla ma agisce nell’illegalità con assegnazione in comodato d’uso di locali dell’Ospedale Umberto I ad una nebulosa Fondazione. In questo caso ppi nenti. Menumali!

Ora, il muro protettivo sembra cedere dopo l’invito del Dir. Gen.le del MiUR al Prefetto d’Enna d’uscire da un inammissibile silenzio sul riconoscimento formale della Fondazione Proserpina e la richiesta alla Procura della Repubblica d’accertare eventuali abusi d’ufficio e altro.

Restano ancora da chiarire il ruolo e l’operato dei vertici dell’Azienda Ospedaliera d’Enna. Sono stati più che complici coattori dell’affaire, agendo senza far sapere, garandendo spazi fisici e protezioni varie.

Ovviamente, è da supporre che hanno avuto input e placet da Palermo. Diversamente, si sono mostrati degli incompetenti o degli sprovveduti. Se così è, se ne vadano a casa perché in tali casi le protezioni dei loro santoni politici e burocratici non bastano. Da parte nostra, rinnoviamo le note domande alle quali non hanno mai avuto risposte:
· In un’ala dell’Ospedale si leggeva la scritta a caratteri cubitali “Corsi di Medicina dell’Università Dunarea de Jos di Galati – Fondazione Proserpina”. Crisafulli ne fece uso per la sua campagna elettorale di maggio scorso con una foto. È logico dedurre che manager e direttori vari autorizzarono? Indegno, se così!
· È attiva la delibera dell’ex commissario Termine, e fatta propria da quell’attuale, con cui si destinano beni immobili del servizio sanitario ad attività private? Illegale, se è vero!
· L’ASP ha redatto un atto pubblico con un soggetto giuridico imperfetto, quale sarebbe la Fondazione Proserpina? Gravissimo, se è confermato!
· Commissari e Direttori hanno deciso in assoluta autonomia o su sollecitazione politica dell’assessore Gucciardi o chi per lui? Deplorevole, se c’è conferma!

Sono domande alle quali, sta volta, dovranno rispondere, se non a noi, a chi s’è chiesto d’accertare. Pure il sottosegretario Faraone è intervenuto, sottolineando il dovere della legalità, segnando la serietà della formazione scientifica, bollando di sciatteria quello che avviene ad Enna. Parole, le sue, autorevoli e forti. Un appunto leggero: se le avesse dette mesi fa, forse sarebbe stata disinnescata prima questa bomba devastante per il sistema universitario siciliano, quale può essere la vicenda dei corsi rumeni di medicina a Enna. Il padrino e protetore Crisafulli ha dichiarato che “s’andrà lo stesso avanti”, tant’è che ha costituito una s.r.l con i soliti sodali.

Che dire? Vedremo e, di certo, non ci distrarremo.

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redazione-vivienna