Nicosia. “Acqua pubblica si può?”. Incontro con Matteo Mangiacavallo

“Acqua pubblica: Siincontro Nicosia può?”, questo il titolo dell’incontro organizzato dal MeetUp Nicosia 5 Stelle in cui è stato affrontato il tema della gestione idrica, che si è tenuto oggi presso l’aula consiliare del palazzo comunale di Nicosia alla presenza del deputato regionale del Movimento 5 Stelle Matteo Mangiacavallo.

All’organizzazione dell’incontro ha collaborato fattivamente anche l’amministrazione comunale di Nicosia, con in testa il sindaco Luigi Bonelli, al fine di affrontare tutte le problematiche relative alla legge regionale e di capire quale strada è possibile intraprendere per far tornare la gestione dell’acqua ai comuni, abbassando i costi e rendendo questo fondamentale bene primario davvero accessibile a tutta la popolazione, senza speculazioni e sprechi.

L’ennesima manifestazione della volontà da parte dei Comuni della provincia di Enna di tornare ad una gestione pubblica dell’acqua, già espressione della volontà popolare manifestata con il referendum del giugno del 2011. Il Consiglio Comunale di Enna, infatti, lo scorso 31 luglio, ha approvato all’unanimità la mozione che impegna il Sindaco alla risoluzione del contratto con AcquaEnna per la gestione del servizio idrico, mentre, proprio qualche giorno fa, il Comune di Piazza Armerina ha deliberato l’uscita dalla gestione privata di AcquaEnna al fine di ritorno alla gestione pubblica dell’acqua.

“La legge regionale sull’acqua pubblica a questo riguarda parla chiaro” afferma Matteo Mangiacavallo, che per tre anni, insieme ai suoi colleghi all’ARS Giampiero Trizzino e Valentina Palmeri, ha lavorato per la stesura della stessa. “I comuni di Enna ed Agrigento sono gli unici ai quali è possibile applicare il disposto dell’art. 5, il quale prevede che i Comuni che hanno una gestione privata possono manifestare l’intenzione di adottare una gestione in forma diretta e pubblica del servizio idrico, con deliberazione motivata da assumere entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore”.

“Pur rappresentando solo il primo passo verso un percorso che si prospetta lungo e certamente non semplice, perchè il ritorno alla gestione pubblica non sarà immediato e automatico, è tuttavia un’opportunità che va sfruttata, soprattutto se più comuni adottano una delibera comune come hanno già fatto tutti i comuni agrigentini”, spiega ancora il portavoce regionale, precisando che la normativa regionale, pur se impugnata recentemente dal governo nazionale, è del tutto efficace fino ad una eventuale pronuncia della Corte Costituzionale.

Si devono, inoltre, considerare le possibilità che si possono aprire grazie all’istituzione delle Commissioni Ispettive previste dall’art. 12 della legge in questione: tali commissioni, infatti, vanno istituite presso gli ATO idrici posti in liquidazione e che abbiano già affidato la gestione del Servizio idrico integrato ad enti di diritto privato, allo scopo di verificare eventuali inadempimenti contrattuali, sulla base delle convenzioni stipulate. Il riscontro di gravi inadempienze, quindi, porterebbe alla rescissione delle convenzioni stesse.

L’incontro ha, comunque, dato il suo primo risultato: il consiglio comunale di Nicosia delibererà, infatti, la volontà di far ritornare la gestione dell’acqua pubblica; Nicosia potrebbe essere il secondo comune della provincia di Enna, dopo Piazza Armerina, ad avviare un percorso per uscire dalla gestione di AcquaEnna.