È proprio quello che è successo a Piazza Armerina, dove due attivisti del M5S, l’avv. Giusppe Maniscalco e Katia Trippi, sono stati oggetto di querele da parte del primo cittadino per aver espresso la loro opinione, o meglio condiviso quella di altri, all’interno di Facebook.
Domenica scorsa, gli esponenti del Movimento Cinque Stelle di Piazza Armerina hanno deciso di manifestare, imbavagliandosi pubblicamente, per esprimere solidarietà nei confronti dei due attivisti e per «dire no a censura, querele e intimidazione» verso blog, facebook, mass media e la libertà di opinione in genere. Katty Tripi nel suo profilo Facebook risponde alla amministrazione comunale che l’ha querelata elencando le innumerevoli iniziative di denuncia “a un sistema politico ben lontano dai bisogni delle collettività”. “Sono stata promotrice della nomina a scrutatori scelti fra i disoccupati; ho attenzionato l’edificio dei Teatini, per il quale il movimento ha presentato un esposto; ho denunciato previa stampa il degrado del quartiere Canali in particolare l’area Itria; e poi ancora in piu’ di una occasione, l’abbandono del quartiere Monte richiedendo la derattizzazione di alcune vie; ho denunciato su Facebook le condizioni fatiscenti in cui versava la Villa Ciancio; ho denunciato come questa città non sia a norma di disabile; abbiamo condotto insieme a tutti gli attivisti una serie di battaglie…referendum pro uscita Enna, acqua pubblica, manifestazioni procimitero, pro Ospedale Chiello, pro decoro urbano, eventi quali le pulizie di alcune aree della città…viale
Conte Ruggero, Villa dei Mosaici,Quartiere Casalotto, piano Castello……ecc. ecc. La politica che faccio parte dal basso, dalla strada, dalle piazze le agorà a noi tanto care, e’ fatta da cittadini normalissimi, …, una politica trasversale che attraversa diverse generazioni”, scrive l’attivista grillina.
Certamente gli attivisti del movimento non si faranno intimidire da questi atti aggressione tipici della ” vecchia ” politica e continueranno a denunciare ai cittadini le malefatte della spesso inefficiente classe politica.