Catenanuova, si pagano i debiti fuori bilancio

catenanuova CONSIGLIO CMCatenanuova. Consiglio comunale che ha fatto registrare su cinque punti il voto favorevole della maggioranza, peraltro in numero ridotto e l’astensione della minoranza. All’ordine del giorno, l’approvazione dei verbali sedute precedenti, la variazione di bilancio di previsione 2015 e del pluriennale 2015/2017, la presa d’atto del riaccertamento straodinario dei residui attivi e passivi e poi il riconoscimento dei debiti fuori bilancio per due contenziosi già ratificati da sentenze del giudice uno inerente una controversia con dipendente comunale e l’altro per controversia progettuale con professionista. Un consiglio comunale dunque proiettato verso il passato, pronto a deliberare debiti fuori bilancio solo per pochi, mentre per tanti contenziosi, supportati da sentenze di giudici del lavoro, favorevoli ai ricorrenti, si va ad oltranza, così i provvedimenti dell’amministrazione, oggi guidata dal sindaco Aldo Biondi, si affidano ai tre stadi di giudizio, piuttosto che valutare eventuali transazioni per alleviare la situazione debitoria in cui vive oggi il comune e che si proietterà sicuramente quando saranno altri a dover gestire la cosa pubblica. Grande impegno dunque per i legali “amministrativi” che avranno “MOLTO” da lavorare mentre di pari passo i debiti lieviteranno. “A cambiare le cose – ha analizzate il responsabile dei conti comunali dott. Rocca – sarà il DL 118, del 2011, poichè entro il 2015 si dovrà avere la dimensione dei residui attivi e passivi e gli enti pubblici e società, in futuro, potranno spendere solo quel denaro certo in cassa. La programmazione dovrà essere annuale per cassa, nell’ambito della programmazione triennale per competenza. La programmazione quindi si potrà avere con la certezza delle entrate e delle uscite, Insomma si va verso una rivoluzione tecnica che non potrà consentire alle amministrazioni locali di ricorrere a soluzioni artificiose per far sanare i bilanci”. La pressione fiscale imposta riuscirà ad avere conforto dal buonsenso dei cittadini nel pagare i tributi?.

Carmelo Di Marco