Piazza Armerina. Jazz: speciale scambio di auguri all’ITIS “E. Majorana”

Dino Rubino Giuseppe Vasapolli Alberto Fidone Giuseppe Asero Emanuele Primavera Giuseppe MirabellaPiazza Armerina. Studenti e personale dell’Istituto Tecnico Industriale e Turistico di Piazza Armerina hanno goduto di un grande evento, una opportunità raramente concessa alla scolaresca di un istituto, tecnico per giunta: un concerto di musica jazz eseguito da grandi musicisti che, nell’aula polivalente dell’Istituto, si sono ritrovati provenienti da quattro angoli del mondo. È giunto Dino Rubino, il grande giovane trombettista, appena sceso da un volo che, da Parigi, lo riportava in Sicilia. Giuseppe Vasapolli, al piano, direttamente da Los Angeles dove compone anche musiche da film e dove ha avuto l’onore di comporre la sigla del Red Carpet Live della notte degli Oscar 2015. Da Roma è arrivato Alberto Fidone, il grande contrabassista sciclitano; da Catania l’alto sassofonista Giuseppe Asero, da Enna il batterista Emanuele Primavera e infine Giuseppe Mirabella, da Aidone, il chitarrista che gioca in casa, infatti da qualche anno insegna nello stesso I.T.I. armerino.
Piazza Armerina Braintrain- jazz al Majorana (2)
L’evento è stato fortemente voluto dalla dirigente Lidia Di Gangi che ha dovuto vincere la naturale ritrosia del prof. Mirabella nel mescolare, a scuola, le due professioni, insegnante e professionista della chitarra jazz. Sono stati eseguiti brani tratti dall’album “Braintrain” composto dallo stesso Mirabella e dal professore Salvo Pennisi, docente universitario dell’Ateneo catanese e appassionato di tecnologie per la musica.
Piazza Armerina Braintrain- jazz al Majorana
I brani sono stati intervallati da testi, scelti da professori e studenti delle quinte, che rimandavano al tema suggerito dal disco: il “treno del cervello, metafora dell’esodo soprattutto giovanile che colpisce il sud oggi come un tempo, offre il modo per salutare il coraggio differente di chi parte e di chi resta” (Pennisi). Il viaggio, l’emigrazione, l’esilio, la lontananza dal luogo natìo, ma anche le opportunità che attendono i talenti nostrani che hanno il coraggio di mettersi in gioco e sperimentarsi altrove, dove si presentano e sono valutati per quello che sono. Giovani spesso umiliati dal sistema familista italiano che non premia il merito ma l’appartenenza alla famiglia, alla cerchia degli amici, al gruppo sociale. pennisi mirabella primaveraDalle “Città invisibili” di Calvino ad “Itaca” di Kavafis, dall’Ulisse dantesco al “Girovago” di Ungaretti, insieme alla musica, si è dipanato il percorso ideale, spesso doloroso, dell’esperienza umana dell’allontanarsi che non deve essere abbandono, ma la certezza che si potrà tornare più ricchi e più “belli”. Come dice Kavafis “… non affrettare il viaggio; fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio tu metta piede sull’isola, ricco dei tesori accumulati per strada”.
L’insolito pubblico ha stimolato gli stessi musicisti. Il professore Pennisi, chiamato a introdurre l’album, guardando negli occhi i ragazzi li ha richiamati alla responsabilità e all’importanza di coltivare le proprie passioni e di impegnarsi seriamente nello studio.

Lidia Di Gangi - Dino Rubino - Giuseppe Vasapolli - Alberto Fidone - Giuseppe Asero - Emanuele Primavera - Giuseppe Mirabella

Lidia Di Gangi – Dino Rubino – Giuseppe Vasapolli – Alberto Fidone – Giuseppe Asero – Emanuele Primavera – Giuseppe Mirabella

Dino Rubino ha preso in mano il microfono per esortare i ragazzi a riconoscere dentro di sé i propri talenti, a esplicarli, coltivarli e farli brillare. D’altronde, come afferma la prof.ssa Castagnola, ispiratrice e tra le organizzatrici dell’evento: “Settecento ragazzi in spontaneo silenzio sono la testimonianza che trattati con valore, tutti escono fuori il loro valore”. Unico ospite presente all’evento l’ing. Filippo Ciancio, Provveditore agli Studi di Enna e Caltanissetta, che ha preso brevemente la parola per ricordare il suo attaccamento per questo istituto in cui è stato docente di elettronica per gran parte della sua carriera scolastica.

Franca Ciantia