Valguarnera: opposizione contesta che rappresentante di quartiere venga designato dal sindaco

Gabriele LeanzaValguarnera. Il gruppo di opposizione “L’altra Voce” contesta la proposta di regolamento, elaborata dalla Giunta guidata dal sindaco Francesca Draià, la quale prevede che i rappresentanti di quartiere vengano nominati dall’amministrazione comunale. “Tutto ciò- sostiene il coordinatore Gabriele Leanza- è l’ennesima testimonianza della visone antidemocratica di chi oggi governa il paese”. Il regolamento proposto dall’amministrazione prevede infatti la suddivisone del territori comunale in quattro quartieri, e per ognuno, l’individuazione di un delegato con il compito di segnalare le criticità presenti nella zona di appartenenza. La nomina inoltre verrebbe effettuata, previo colloquio individuale, dall’amministrazione e non come sarebbe logico- secondo l’accusa- demandarla agli stessi residenti. Per Leanza quindi, il soggetto nominato sarà “un uomo di fiducia” che avrà il compito di chiedere al sindaco o all’assessore “il favore” di risolvere qualche problema. Altro capitolo spinoso per l’opposizione è anche l’approvazione della consulta per la scuola, l’istruzione, e la cultura. “La regolamentazione di essa- afferma il coordinatore- peraltro non richiesta dagli organi scolastici- evidenzia il palese rischio di una strumentale politicizzazione dell’istituzione, perché fanno parte di essa soli il sindaco, l’assessore alla pubblica istruzione e i rappresentanti della maggioranza e minoranza e quindi non se ne ravvede l’utilità.” Regolamento che poi è stato approvato a maggioranza dal Consiglio comunale con 7 voti favorevoli e 3 contrari. Sotto l’occhio del ciclone anche il regolamento socio- assistenziale che approvato in precedenza all’unanimità dal consiglio comunale, adesso rischierebbe di essere vanificato dalla delibera di Giunta 113 del 18 novembre. Secondo Leanza infatti, nell’ottica di una riorganizzazione degli uffici e dei servizi dell’Ente, di fatto verrebbe ad essere smantellato l’attuale IV settore (socio- culturale) con conseguenti disagi organizzativi a svantaggio delle fasce più deboli. E questa per “L’Altra Voce” sarebbe l’ennesima goccia che fa traboccare il vaso. “Ancora una volta- conclude Leanza- continuiamo a denunciare un’azione politica superficiale, improntata sull’apparenza, finalizzata a costituire organismi che servono a controllare il territorio con propri fiduciari per garantire rapporti personali e non interessi di natura generale”.

Rino Caltagirone