“Dispiace che sin dall’inizio non si sia compreso” dichiara il portavoce dei 5 stelle al consiglio comunale Davide Solfato, “che quella sull’acqua pubblica dovrebbe essere una battaglia comune per difendere un diritto inalienabile e inviolabile della persona che, purtroppo è diventato una merce, un bene sui cui guadagnarci o fare affari”.
Il M5S non ha mai difeso a spada tratta questa legge, mettendone in evidenza le criticità già in fase di lavori in Commissione.
«Questo testo – spiegava l’on. Mangiacavallo prima ancora che fosse esitato dall’Assemblea Regionale – rappresenta per noi quantomeno qualcosa, contiene una portata innovativa per quanto riguarda la gestione futura del servizio idrico. Anche se, in particolare per tre province, Agrigento, Caltanissetta ed Enna, dove si ha una gestione privata del servizio idrico integrato, si rimarrà in uno stato di limbo fino a quando non verranno ad essere risolte le concessioni».
“Allo stesso modo, in occasione della mancata approvazione della delibera sul ritorno alla gestione pubblica dell’acqua da parte del consiglio comunale di Enna”, ricorda Marilina Frattalemi, “si chiedeva semplicemente di vagliare anche l’opportunità offerta dalla L. R. 19/2015, ribadendo la volontà del Comune di Enna di uscire dal sistema ATO”.