Calascibetta: celebrazione interreligiosa

Nella settimana mondiale dedicata all’unione dei cristiani il Centro Incontro Comunale per Anziani di Calascibetta ha voluto fare una cosa significativa. “L’idea è partita dal fatto che il Centro dedica un appuntamento mensile all’approfondimento della spiritualità, quale dimensione normale di ogni socio, che come ogni essere umano, è fatto di materia e di spirito insieme. Quale occasione migliore per una celebrazione innovativa, di più ampio respiro, appunto finalizzata a fare scoprire la bellezza della diversità, la ricchezza di modi svariati di vivere la spiritualità individuale pur in una visione di rapporti unitari, peraltro invocati dal Vangelo? Si è trattato di un’esperienza nuova, che ha fatto vedere come le cose si possono cambiare, per cui ciò che prima poteva apparire una maledizione, invece potrebbe diventare un elemento di pace per il mondo. Insomma, abbiamo voluto dire a noi stessi che qualsiasi divisione non è un fato a cui sottostare” Così Antonio Addieri, Presidente del Centro. Questa è stata una piccola iniziativa nel senso dell’unità fra le persone, che per rispettarsi di più sono disposte ad aprire il proprio profondo sentire religioso per adeguarlo a una prospettiva unificante, che però non può essere uniformità, massificazione. L’unità vive come atto di liberazione e di affermazione della identità di ognuno, considerate come dono misterioso al mondo intero.
Calascibetta celebrazione interreligiosa
Questo il senso dell’esperienza avviata giorno 19 gennaio scorso. E’ stata composta e utile per la Città che per la prima volta ha visto cadere i muri delle appartenenze, segno che possono cadere anche i muri dei pregiudizi. La curiosità era tanta fra i soci che hanno affrontato il freddo della neve che per molti versi è stata di ostacolo per tanti fisici non più giovani. Quindi le rappresentanze c’erano tutte, cattoliche, ortodosse ed evangeliche apostoliche, per cui non è stato necessario rinviare l’appuntamento..Un incidente diplomatico all’inizio: “mi è capitato di aver dato l’appellativo di Pope al Diacono della Chiesa ortodossa di Caltanissetta, il quale ha tenuto a precisare, quasi a rimprovero, che in realtà gli avevo dato del pretaccio. Ho chiesto perdono e ho provato a spiegare che tale titolo lo usano rispettosamente ed affettuosamente le badanti ortodosse rumene di mia conoscenza”, dice Rabiolo, Vice Presidente.
Una curiosità che ha caratterizzato il rito finale: infatti il Padre Ortodosso alla fine posò sul dorso della mano un pò del sale avanzato dalla celebrazione per assaporarlo. Cosa che fecero anche tanti altri. A voler sottolineare cosa il mondo si attende dai cristiani, cioè tanto sapore.
Comunque, importante è che ci sia voglia di riprendere l’iniziativa il prossimo anno, come ha confermato l’Assemblea di ieri, 6 febbraio, che ha approvato anche quattro cenacoli di meditazione proposti dal Parroco della Città.
Come si può vedere il Centro ha l’ambizione di tenere ben in vista la integralità del socio, coi suoi bisogni materiali, ma anche sociali, culturali, fisici e spirituali, che forse ne marcano la parte misteriosa, quasi virtuale e soprannaturale.
Ma al Centro non si fa solo questo. Chi viene potrà vedere che per esempio si dà corso alla creatività, realizzando anche i souvenir, di cui Calascibetta avvertiva la mancanza.

Nella foto: da sinistra, La Paglia Francesco, delegato del Pastore di Enna, il Diacono cattolico Antonio Folisi, il delegato del Parroco Don Salvatore Pignataro, il Diacono Ortodosso Padre Michele Santagati, il Vice Presidente del Centro Giovanni Rabiolo, Il Presidente del Centro Antonio Addieri, la rappresentante della delegazione comunale ortodossa Orzan Dorica.

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redazione-vivienna