Aperta la Porta Santa della Carità ad Aidone

Aidone porta santaGrande attenzione e partecipazione ha riscontrato l’apertura della Porta santa della Carità ad Aidone, nella provincia di Enna, il Mercoledì delle Ceneri. Certamente un’insolito inizio di Quaresima, dal momento che si è voluto legare questo giorno al Giubileo degli immigrati, secondo le intenzioni di Papa Francesco, nell’Anno straordinario della misericordia.

Fortemente voluto dal Vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana, cha ha presieduto la celebrazione dell’imposizione delle ceneri con il clero della forania presso l’affollatissima Chiesa di San Leone, il gesto dell’apertura della Porta santa della Carità ha avuto come luogo elettivo il “Centro di accoglienza Zingale – Aquino” per immigrati minori non accompagnati, alla cui gestione e animazione provvede la Fondazione “Istituto di promozione umana Mons. Francesco Di Vincenzo”, un Ente ecclesiastico e morale della Diocesi di Piazza Armerina nato nel 1983 come espressione della carità operosa della Comunità “Ancilla Dei” del Rinnovamento nello Spirito di Enna. Il Centro, secondo il regime vigente in materia di immigrazione, in collaborazione con il Comune di Aidone, ospita 12 ragazzi provenienti da vari Paesi dell’Africa e del Medio Oriente, la maggior parte dei quali di religione musulmana. Il Centro si prepara a raddoppiare il numero di minorenni senza genitori che sbarcano nelle nostre coste siciliane in cerca di un futuro di giustizia e di pace.

Conclusa la Santa Messa, prima stazione di questo Giubileo degli immigrati a cui sono affluiti extracomunitari provenienti anche da altri paesi della Diocesi Armerina, aidone zingale aquinoin processione tutti i partecipanti si sono portati presso il Centro di Accoglienza “Zingale – Aquino” per il solenne gesto dell’apertura della Porta Santa della Carità che dà accesso alla Cappella della Casa adibita solennemente per l’occasione. Qui si sono succeduti canti, preghiere, interventi e testimonianze.

Il Vescovo di Piazza Armerina, mons. Rosario Gisana: “La porta è Gesù, come egli stesso attesta di sé. Da lui si entra e lui si serve quando ci si prende cura degli ultimi, che nel linguaggio biblico sono la vedova, l’orfano e lo straniero. A nulla vale aprire una porta santa della carità se il nostro cuore rimane chiuso alla misericordia. Questo Giubileo degli immigrati è un’occasione straordinaria per decentrarci da noi stessi e ritrovare il nostro prossimo; per decentrarci dalle nostre cattedrali e luoghi di culto e varcare la soglia delle tante povertà presso le quali sono attesi i discepoli di Cristo”. Aidone porta santa (2)Il Vescovo ha voluto ringraziare il Rinnovamento nello Spirito, nella persona del suo Presidente dott. Salvatore Martinez, la Comunità “Ancilla Dei” di Enna e la Fondazione “Istituto di promozione umana Mons. Francesco Di Vincenzo” per l’impegno profuso nella testimonianza della carità.

Il Presidente del RnS e della Fondazione Mons. F. Di Vincenzo, Salvatore Martinez: “Ad Aidone, nel cuore della Sicilia, che è porta meridionale dell’Europa per tanti disperati dell’Africa e del Medio Oriente che cercano di varcarla, c’è ora una porta santa spalancata all’amore per ragazzi senza famiglia, senza storia, se non quella che sapremo loro assegnare a partire dal nostro essere misericordiosi. Il Giubileo interpella la giustizia sociale, ha un forte valore politico, mette a nudo la coscienza ecclesiale e civile esigendo riparazione e risoluzione ai mali correnti. Questa Casa, abitata da musulmani che accettano di essere aiutati nello spirito del Vangelo, è un segno di speranza viva, perché indica che è possibile educare le nuove generazioni al dialogo, alla convivenza, alla reciprocità, al rispetto della dignità dell’uomo e delle diversità”. Martinez ha poi ringraziato gli operatori della Casa e i responsabili della Fondazione e del RnS, unitamente ai volontari e ai benefattori presenti, per l’esempio di dedizione sempre manifestato anche a fronte dei gravi ritardi da parte dello Stato nel garantire a Centri specializzati come quello di Aidone il rispetto delle convenzioni stipulate.

Tre le testimonianze che hanno suggellato l’evento: quella del responsabile del Centro, il senegalese dott. Abramo Sylla, il quale ha ricordato l’importanza del Giubileo nella tradizione religiosa musulmana, e di due ragazzi africani, un musulmano e un cattolico, che hanno sottolineato l’emozione di avere trovato una casa e una famiglia in terra straniera.