Università popolare di Leonforte: “Miti e storia”

Leonforte Pal Branciforti Pro LocoLeonforte. La memoria è, dice Rilke, un’ epoca dell’esistenza che ci è sempre appartenuta ancor prima della nascita, quando non esisteva nessuna separazione fra mondo interiore e mondo esteriore. Parlare della memoria è dunque recuperare quella dimensione. L’Università popolare attraverso i cunti e la storia questo prova a fare e lunedì, questo ha fatto. Il professore Nigrelli muovendo dall’assunto che ogni luogo è una storia ha ripercorso l’antichità da Esopo a Meli passando per Trilussa. E raccontando e leggendo ha avvinto e incuriosito e dalla Volpe e L’uva al Don Chisciotte caricaturale si è giunti all’oca di Gozzano, che comprese la morte solo dopo averla nominata. Lunedì gli universitari si prepareranno alla Pasqua con le storie paesane della Pasqua e con l’invito a cercare aneddoti e personaggi si sono salutati, accennando all’insano vezzo del vitalizio. Si, il Professore Nigrelli, fra un si dici e un si cunta, ha spiegato come sotto il fascio e sotto i Borboni e sotto i Savoia si usasse chiedere al popolo la partecipazione alle spese pubbliche e di rappresentanza. Bella figura si doveva fare con gli altri e dunque generose donazioni bisognava versare a compiaciute associazioni benefiche, che poi avrebbero provveduto a rigirare il dono ricevuto a chi di dovere. Niente di nuovo sotto il sole.

Gabriella Grasso