Università Kore nel mirino. Chi gioca al suo massacro?

Università Kore nel mirino.
Chi gioca al suo massacro?
di Vincenzo Cimino

tigreGli ipotetici fatti ci sono noti: l’ex sen. Crisafulli, il suo fraterno collega Firrarello di Bronte-Catania e il pres. Salerno avrebbero “convinto” l’on Bubbico, sottosegretario agli Interni, per “spingere” il ministro Alfano a spostare il prefetto Guida da Enna ad Isernia. Le ragioni, come da tempo si sono diffuse tra gli ennesi, sarebbero legate al fatto che questi avrebbe “osato” toccare il culo della tigre, ossia di CHI ha il comando della Fondazione Kore. Ad oggi, sono solo supposizioni che i magistrati devono provare. Per noi, gli indagati finora sono incolpevoli e degni di rispetto.Ciò detto in premessa, ricordiamo, in ogni modo, talune vicende dello scorso e presente anno dando una buona rinfrescata alla memoria:
· Crisafulli, l’impresentabile dei Democratici, si candida a Sindaco di Enna, con gli slogan “la Kore sono Io”, “Enna sono Io” per cui “Io sono Io”. Viene bocciato e sconfitto, non è un dettaglio, da Dipietro, messo fuori anni prima con molti altri da Lui perché il “PD sono Io”. Con quel voto inizia il crepuscolo crisafulliano, un sistema di potere a dir poco anomalo e fuori tempo nella Sinistra ennese e siciliana.
· Crisafulli reagisce alla sua maniera. Vuole fare la “suaUniversità insediando 2 corsi di medicina d’una remota e ignota università rumena. S’idea una Fondazione, risultata inesistente, facendo illeciti patteggi, prima con la Kore Università e poi con l’Azienda Sanitaria locale, per l’occupazione di strutture pubbliche a costo zero, grazie alle compiacenze palermitane e locali.
· 10 anni fa, i cinque nominati a vita, ma per meglio dire i 2 (ras Crisafulli e Salerno) + 2 (yesman Leanza e Tummino) + 1 (assente mai dimissionario Galvagno), decidono con l’ennesima ritoccata allo Statuto di divenire, per sempre e in toto, padroni della Fondazione, e appropriarsi dell’Università. Per loro queste due Kore devono essere un tutt’uno per fare e disfare senza dar conto a nessuno. Il prefetto fa dei controlli manifestando perplessità, e Salerno reagisce con toni forti al limite dello “stai zitto!”.
· E il prefetto per mesi sta zitto, fin quando non è richiamato dal Direttore Generale Ministeriale a fare il suo mestiere. E lo fa con una azione congiunta della Procura della Repubblica. Ma Crisafulli va avanti per la sua strada con PD e Governo isolani a sostenerlo. Seguono scontri durissimi e da cronaca nazionale: da una parte il potere crisafulliano con bersaniani del PD (Raciti, Marziano etc.); e dall’altra la Ministra Giannini e il suo sottosegretario Faraone con quel PD che sostiene il commissariamento del Partito d’Enna. Scattano avvisi di garanzia, s’azzera la Fondazione Kore, s’inaugurano i corsi rumeni dichiarati illegali dal MIUR, fanno dichiarazioni sconcertanti i Procuratori nisseno ed ennese, s’inoltrano esposti al Cons. Sup.della Magistratura.
· il PD palermitano sfida, nel nome di Crisafulli, Renzi capo del governo e segretario del Partito. Si arriva ai fatti di questi giorni, in sé sconvolgenti anche se ci fosse solo qualche punta di verità.
Al centro di tutto sta, ahinoi, l’ Università Ennese presa a pugni e colpi bassi pur di metterla, se non al tappeto, alle corde. Oggi, è la reale vittima, ridotta a presidio di quanti ormai delle commistioni di potere fanno la loro regola, financo un dogma. Infatti:
· La politica, in chiave crisafulliana, più che regnante è totalizzante. Il PD del segr. Raciti l’ha immersa nella peggiore logica correntizia, tant’è che diversi docenti v’insegnano perché avrebbero un timbro di partenza, una provenienza che non ha a che fare con indubbi percorsi accademici. Molti nomi si sono letti, e riproporli sarebbe svilente, tale è il peso dei mariti e di coloro che li rappresentano.
· Il letale nepotismo, i titoli parentali e partitici sono abitudine consolidata nella Kore. S’è assunti senza concorso ma solo con un curriculum ben accetto a chi ci è notorio. Come a dire, con questi si va “indietro tutta nella vita pubblica!”
· Passa ovunque il convincimento che la Kore sia una creatura dell’ex sen. ennese. È una falso! Semmai, questi l’ha sfruttata a suo vantaggio politico facendo dimenticare il ruolo centrale dello stesso Salerno, di Lauria collante essenziale della classe dirigente locale, di Galvagno con la Provincia e di Andò Rettore dei primi anni. Tanto per ricordarne alcuni.
· L’università è una felice realtà e l’altra faccia d’una Sicilia interna in continuo svuotamento. E’ moderna e consolidata, con un’offerta formativa apprezzata dai suoi 7000 iscritti. Eppure, con il Crisafulli della “Kore sono Io” la sua credibilità si è ridotta di molto, e con lo stesso che pensa di creare “laurifici cosmopoliti” si minano le sue fondamenta ancora in fase di consolidamento. La stampa da tempo non è benevola, e giornalisti influenti come Stella la deridono.

A questo punto, la varie inchieste della Magistratura facciano la loro strada senza spinte scandalistiche. E l’Università sia protetta dai contraccolpi diretti e indiretti di chi mira al massacro. È un bene troppo prezioso per Noi, la Kore! Va ripulita, però, dalle incrostazioni d’un potere pernicioso e da presenze invadenti e ingombranti. A condizione che:
· Si riformi la Fondazione, che dovrà indirizzare e programmare la gestione dell’Università senza amministratori a vita, con soci fondatori e patrimonio dichiarato. Gli autorevoli commissari ci consegnino un nuovo Statuto per un ritorno immediato alla trasparenza.
· I Sindaci, dopo l’uscita scellerata e umiliante dei loro Comuni, riprendano i posti di responsabilità come soci.
· Salerno, sin quando sarà presidente, s’attivi, non mancandogli competenza e sagacia, per fare, in Sicilia, della Kore il 4° Polo Universitario. E’ un progetto che può partire solo se è coinvolto il Consorzio Nisseno che gestisce un corso di Medicina. Se pensa, invece, di ritrovarsi ancora nelle stronzate di Crisafulli e suoi derivati, forse pure per Lui la campanella è prossima a suonare.

Infine, il PD siciliano. La vicenda ennese è ormai per tutti dannosa e insostenibile. Il voto all’Assemblea Reg.le contro il tributo alla Kore con una stragrande e cinica maggioranza, indica un punto di non ritorno, ovvero il nefasto gioco al massacro. A sto punto ci metta la faccia dando la sua idea sull’Alta formazione accademica in Sicilia e sul futuro dell’università ennese. Magari con un convegno ad Enna.