Sindacati propongono taglio di 9 mln su servizio raccolta e smaltimento rifiuti

Rifiuti spazzaturaEnna. Il tema centrale sul servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti da decenni è stata sempre ricca di contrasti tra assemblea sindaci, commissari di liquidazione e rappresentanti sindacali senza riuscire a trovare una soluzione condivisa perché ognuno si è assestato nella sua posizione. Tutti sostengono che 27 milioni sono troppi per il costo del servizio e ci sono tentativi di diminuire le spese, specie quelle superflue che sono tante, per arrivare ad una cifra intorno ai 19 milioni, cifra percorribile. Qualche passo in avanti concreto si è fatto nella riunione del 23 febbraio dove si è intrapresa una collaborazione tra le parti per arrivare a dei tagli che possono incidere nel costo complessivo del servizio. Mario Stagno, segretario territoriale della Cisl, Filippo Manuella dell’Uil e Salvatore Sauro della Fiadel hanno con tanto impegno hanno elaborato una tabella che dovrebbe portare ad una riduzione nei costi di circa 8 milioni 330 mila euro per cui il costo scenderebbe intorno ai 19 milioni che sarebbe cifra accessibile. Intanto ci sarebbe da sottolineare che i comuni dovrebbe mettersi in linea con i pagamenti ed allo stato attuale sono 9 su 19 quelli che pagano interamente la loro quota, creando delle difficoltà nella gestione delle risorse, quindi nel pagamento delle spettanze ai lavoratori. Il prospetto elaborato e preparato dalle tre organizzazioni sindacali, ancora non ha trovato la collaborazione della Cgil, che si riserva di verificare il prospetto e poi decidere. I tagli sono abbastanza significativi. “Abbiamo lavorato con tanto impegno – hanno dichiarato Stagno, Manuella e Sauro – proprio perché vogliano arrivare ad una soluzione condivisibile e soprattutto dobbiamo arrivare al passaggio del personale alla nuova SRR. I tagli hanno una loro logica matematica e si riferiscono ai costi registrati nel 2014, riguardano l’eliminazione dei superminimi, riduzione del 30 per cento dei dirigenti, tagli agli amministrativi (89) per il 20 per cento, trasferimento di amministrativi nei cantieri, trasferimento dei 30 comandati ai comuni (risparmio di un milione), gestione dei carburanti, delle assicurazioni, l’avvio di 30 dipendenti al prepensionamento, taglio degli affitti, delle consulenze, affitto dei mezzi. Tutto questo, rappresentato in un prospetto, porta alla riduzione di circa 9 milioni che sono tanti. Ci sono le premesse perché si arriva alla soluzione del problema più importante e vitale per mettere ordine nella confusione del servizio rifiuti, che rimane problema insoluto.