Enna. Gli Ato idrici dovranno trasformarsi in Ati ma nell’ennese pare tutto fermo

acqua-alla-golaStringe il tempo intorno alla trasformazione degli Ato idrico che entro il 12 aprile dovranno approvare il regolamento e votare il presidente. Si tratta di una novità voluta dalla Regione che ha chiesto agli Ato di rispettare le scadenze. La prima novità delle nuove Assemblee territoriali idriche è l’uscita da socio delle ex Province per cui tutto resterà in capo ai comuni e a guidare il nuovo soggetto dovrà essere un sindaco eletto dagli stessi primi cittadini al loro interno.

Pare però che l’ormai prossimo ex Ato idrico di Enna sia fermo al palo in attesa che il commissario straordinario Angela Scaduto convochi l’assemblea. Entro il 18 marzo dovrà essere convocata l’assemblea dei sindaci che obbligatoriamente dovranno dar vita all’Autorità d’Ambito ma a tal riguardo pare che i primi cittadini ennesi non hanno ancora ricevuto la convocazione.
Entro il 12 aprile, invece, l’Assemblea territoriale idrica dovrà essere insediata e dovrà approvare lo Statuto.
Nonostante l’approvazione della riforma da parte dell’Ars e l’emanazione di un decreto che delimita gli ambiti territoriali ottimali ad oggi nessuna assemblea territoriale idrica è stata formalmente insediata tanto da ricevere il sollecito da parte dell’assessore regionale Vania Contraffatto avvisando che non verranno tollerati ulteriori ritardi che potrebbero danneggiare i cittadini.
Con l’insediamento delle nuove Ati si assisterà dunque all’uscita, tra i soci, del Libero Consorzio di Comuni e saranno i primi cittadini ad avere il compito di stabilire, in piena autonomia, la forma di gestione del servizio idrico.

Quello dell’acqua soprattutto in provincia di Enna è un tema molto dibattuto e che non ha lesinato scontri e polemiche anche tra gli stessi sindaci dove spesso le posizioni sono state contrastanti. Due gli episodi chiave. Il primo la scorsa estate quando il sindaco di Enna propose ai colleghi di recedere il contratto con il gestore privato per inadempimento contrattuale (poi salvato da un accordo tra l’allora commissario Lo Monaco con AcquaEnna) trovando, però, solo l’appoggio di Troina anche se nel corso dei successivi mesi qualche altro sindaco pare aver rimpensato a questa ipotesi.

L’ultimo scontro si è avuto alla fine dello scorso anno quando quasi tutti i consigli comunali votarono la volontà di svincolarsi dalla gestione privata anche se Enna spiegò che quella votazione sarebbe stata inutile perchè non percorribile come fu successivamente dimostrato da una nota del dipartimento regionale. Oggi però all’orizzonte c’è una nuova strada da percorrere ed in tanti si chiedono se gli attori principali sono pronti o se l’insediamento della Ati subirà dei ritardi.


FOTO: copyright gianni falcone – diarioacido: gianfalco.it