Il Sindaco di Pietraperzia sul crack dell’ATO Rifiuti

Il Sindaco di Pietraperzia sul crack dell’ATO Rifiuti

di Vincenzo Cimino

 

rifiuti ragazziSiamo persuasi che architrave del sistema di potere puzzoso, messo su con la gestione della munnezza, sia quello messo a sostegno dai Sindaci passati e presenti. Sono gli azionisti degli stracotti EnnaEuno e Sicilia Ambiente, società per azioni che dovrebbero essere affidati al Tribunale di Enna per la loro messa in liquidazione giudiziale, stante le mancate approvazioni dei loro bilanci dal 2009. Ovunque, si direbbe che c’è “ reiterazione di reato”. Ma i nostri primi cittadini sono allenati a decidere sul Nulla pensando di godere d’una sorta d’immunità, pur di non scoperchiare il pentolone dell’illegalità ove bollono, da tempo, le due società. Insomma, non osano scuotere i 2 mostri più brutti venuti alla luce con il crisafullismo imperante.

 

Questi Sindaci, che hanno paura di prendere per le corna queste aziende fuori legge, assistono passivi ai crack finanziari, alle denunce dei collegi sindacali, ai costi enormi e senza controlli, alle emergenze igieniche e all’incompetenza dei vertici aziendali. Fanno i furbetti di quartiere, certi che liquideranno, a muta a muta, con il solito colpo di spugna della Regione.

 

Pietraperzia Antonio Calgero BevilacquaDi tutto ciò abbiamo discusso a ruota libera con l’avv. Bevilacqua, sindaco grillino, unico in provincia, di Pietraperzia. Di quelli attuali è il più giovane ed letto spaccando gli schemi politici locali con una lista guidata dal fratello. Dunque nuovo, candidato di rottura e con bandiera pentastellata. Eppure, di fronte allo scandalo degli scandali ennesi (tale è definibile la gestione ennese dei rifiuti), non pare che stia parlando con toni alti e fuori dal coro. È il primo rilievo che facciamo per dare senso alla conversazione. Affrontiamo il tema dell’illegalità spalmata sulla gestione remota e attuale. Assenza di bilanci, irregolarità nei rapporti tra Comuni e ATO, costi assurdi e senza coperture, milioni di crediti vantati ma senza riscontri, personale in esubero da anni. Il Sindaco ascolta, non nascondendo le sue difficoltà ad entrare nel merito, anche perché s’è insediato da 9 mesi. Non giustifica certe scelte recenti dei Sindaci soci, anzi fa intendere (almeno crediamo) che non ha voglia d’assecondare continue malefatte e di coprire gravi colpe. Ci accontentiamo. Si passa ad altro tema, quello della gestione presente. Anche su questo punto si sciorinano i guai aziendali: le banche che non fanno credito sia pur d’un euro, l’esercito dei dipendenti senza stipendi sicuri, le discariche chiuse, i commissari burocrati che vanno e vengono, i liquidatori che stanno al palo, la Regione che alimenta caos e disastro. Il Sindaco pietrino esce allo scoperto con una risposta descritta con i fatti.   “mi distacco dall’ATO passo su passo per giungere ad un’autonomia comunale del servizio. Siamo noi ora ad attivare la raccolta differenziata, a fare i contratti con soggetti esterni, a definire regole e trasparenza con il piano annuale non imposto da EnnaEuno, a contenere i costi per abbassare la tassa”. Come dire, ci defiliamo senza far rumore organizzandoci al meglio per le future SRR (servizio reg.le dei rifiuti). E allora, come fa a chiudere gli occhi di fronte ai disastri ai quali deve rispondere in qualità di socio delle 2 società in stato comatoso? Non controbatte, lasciando intendere che se i fatti hanno la testa dura, non resta che affidarsi alla loro logicità.

 

Nella discussione non poteva mancare il tema scottante della trasparenza e regolarità degli atti. Soci, liquidatori, commissari e dirigenti nulla fanno sapere sulla validità dei crediti vantati e sulla cifra dei debiti certi, sull’efficienza del parco macchine. Così pure sulle cause delle crisi d’igiene pubblica che colpiscono i nostri paesi e creano tensioni intollerabili. Il Sindaco annuisce, ma è convinto che questo ATO e chi ci gira attorno sono alla fine, di certo indecorosa. Il come di questa fine sembra non riguardarlo più di tanto, forse convinto che la patata bollente non può stare sulle mani di chi è sindaco da poco. Noi non siamo convinti, ma sensatezza e realismo politico, forse, gli si può riconoscere.

 

Mentre si passa ai saluti l’avv. Bevilacqua, a sorpresa, parla dell’ATO Acque. Quest’altro servizio pubblico locale è in mani private, è gestito con tariffe da capogiro, ha privilegi incredibili e, soprattutto, il suo “padrone” è un perno fondamentale dei poteri forti ennesi. Questo sì, per Lui, sarà un deciso momento del suo impegno politico contro un’idea sbagliata e dannosa del Bene Pubblico, perché l’acqua è tale e non proprietà privata. C’è da fidarsi? Può darsi, per cui per ora registriamo la sua promesse.