Scarsa infrastrutturazione in provincia di Enna

Alfredo Schilirò

Alfredo Schilirò

“Lo stato Italiano sta spendendo quasi 5 miliardi per acquistare una nuova flotta militare senza che nessuno sappia che navi saranno” lo fa sapere AQfredo Schilirò della Fillea Gcil di Enna, che continua: “La Legge navale è un provvedimento assolutamente straordinario che ha disposto il finanziamento di 5 miliardi di Euro nel momento più difficile della spending review.
Si spendono tutti questi soldi pubblici per la flotta della marina ma non si spende un centesimo di euro per infrastrutturare i nostri territori – è quanto dichiara il Segretario Provinciale della Fillea Cgil di Enna Alfredo Schilirò.
La condizione delle strade provinciali è una “ecatombe”… la strada che collega Nicosia con Villadoro Calascibetta ed Enna è chiusa da diversi anni ormai, la strada che collega Centuripe con Regalbuto è un campo di battaglia, dall’autostrada Catania palermo si può raggiungere il comune di Villarosa solo con l’elicottero. Su un totale di 120 strade – continua il Segretario degli edili della Cgil Schilirò – ben 70 strade rimangono chiuse da diversi anni.
-Non un soldo per rimettere in sicurezza il territorio, non un soldo per rifare i centri storici ma lo sperpero di milioni e milioni di euro per le navi da guerra- .
Leggiamo sui quotidiani di questi giorni – continua Schilirò – di enormi spese militari nonostante i tagli imposti alla stato sociale dalla Spending review e con grande amarezza tocchiamo, con mano, giorno dopo giorno la disperazione dei lavoratori che non riescono a trovare lavoro perché il mondo dell’edilizia è fermo.
Grandi strutture internazionali senza essere eletti dai cittadini hanno imposto l’austerity dove sostanzialmente è stata sequestrata la sovranità economica e politica degli stati dell’Unione Europea. L’apice di questo scippo si è avuto nel 2012 con l’imposizione del Fiscal Compact , il quale prevede l’inserimento nella legislazione di ogni stato membro del pareggio di bilancio, preferibilmente in via costituzionale. I nostri Parlamenti allineati politicamente alle posizioni ultraliberali di Bruxelles, hanno scelto compatti la strada del maggior danno e in Italia si è modificato l’art. 81 della Carta Costituzionale per inserirvi il pareggio di bilancio.
Ecco dunque – aggiunge il segretario degli edili della Cgil di Enna – che per le spese militari non ci sono limiti e non si rispetta il pareggio di bilancio e nel contempo invece per far ripartire l’edilizia attraverso l’intervento pubblico si deve rispettare i parametri imposti dall’Unione Europea.
Riteniamo – conclude Schilirò – che i vari governi , le varie istituzioni cambino rotta, avviando nuove politiche per l’occupazione investendo sulla riqualificazione dei centri storici, investendo sulle infrastrutture, investendo sul restauro dei beni culturali”.