Scarsa infrastrutturazione in provincia di Enna
* Enti-Associazioni-Sindacati - 13/04/2016
Si spendono tutti questi soldi pubblici per la flotta della marina ma non si spende un centesimo di euro per infrastrutturare i nostri territori – è quanto dichiara il Segretario Provinciale della Fillea Cgil di Enna Alfredo Schilirò.
La condizione delle strade provinciali è una “ecatombe”… la strada che collega Nicosia con Villadoro Calascibetta ed Enna è chiusa da diversi anni ormai, la strada che collega Centuripe con Regalbuto è un campo di battaglia, dall’autostrada Catania palermo si può raggiungere il comune di Villarosa solo con l’elicottero. Su un totale di 120 strade – continua il Segretario degli edili della Cgil Schilirò – ben 70 strade rimangono chiuse da diversi anni.
-Non un soldo per rimettere in sicurezza il territorio, non un soldo per rifare i centri storici ma lo sperpero di milioni e milioni di euro per le navi da guerra- .
Leggiamo sui quotidiani di questi giorni – continua Schilirò – di enormi spese militari nonostante i tagli imposti alla stato sociale dalla Spending review e con grande amarezza tocchiamo, con mano, giorno dopo giorno la disperazione dei lavoratori che non riescono a trovare lavoro perché il mondo dell’edilizia è fermo.
Grandi strutture internazionali senza essere eletti dai cittadini hanno imposto l’austerity dove sostanzialmente è stata sequestrata la sovranità economica e politica degli stati dell’Unione Europea. L’apice di questo scippo si è avuto nel 2012 con l’imposizione del Fiscal Compact , il quale prevede l’inserimento nella legislazione di ogni stato membro del pareggio di bilancio, preferibilmente in via costituzionale. I nostri Parlamenti allineati politicamente alle posizioni ultraliberali di Bruxelles, hanno scelto compatti la strada del maggior danno e in Italia si è modificato l’art. 81 della Carta Costituzionale per inserirvi il pareggio di bilancio.
Ecco dunque – aggiunge il segretario degli edili della Cgil di Enna – che per le spese militari non ci sono limiti e non si rispetta il pareggio di bilancio e nel contempo invece per far ripartire l’edilizia attraverso l’intervento pubblico si deve rispettare i parametri imposti dall’Unione Europea.
Riteniamo – conclude Schilirò – che i vari governi , le varie istituzioni cambino rotta, avviando nuove politiche per l’occupazione investendo sulla riqualificazione dei centri storici, investendo sulle infrastrutture, investendo sul restauro dei beni culturali”.