Valguarnera. Trovata una soluzione in extremis per il poliambulatorio

Valguarnera poliambulatorioValguarnera. Quello che da giorni stava per materializzarsi è stato scongiurato nelle ultime ore del pomeriggio di ieri, mercoledì. Trovata una soluzione in extremis per il poliambulatorio. Le branche specialistiche saranno momentaneamente spostate presso una palazzina del Boccone del Povero, gestito dalla suore. Quando tutto stava per naufragare con le specialistiche e personale spostati ad Enna e Piazza Armerina, arriva proprio in zona Cesarini la soluzione del problema. Nella mattinata di ieri mercoledì, il direttore sanitario dell’Asp Emanuele Cassarà, con grande dispiacere, ci aveva comunicato telefonicamente che il poliambulatorio “Sebastiano Arena” entro la settimana avrebbe chiuso battente a tempo indeterminato, a seguito della “visita” dei Nas e dei Carabinieri del luogo, avvenuta la settimana scorsa. Nel sopralluogo i militari, come avevamo già scritto ampiamente, avevano riscontrato gravi irregolarità strutturali e condizioni sanitarie non ottimali. L’Asp a seguito di ciò aveva comunicato al sindaco Francesca Draià il provvedimento di chiusura e che lo spostamento ad Enna o Piazza Armerina sarebbe stato irreversibile, se l’amministrazione comunale non avesse reperito nel giro di qualche giorno altri locali idonei e igienicamente a posto. Non facile, visto i tempi ristrettissimi, ma alla fine di una lungo pomeriggio di lavoro e di incontri tra i vertici Asp e Amministrazione comunale, la soluzione è stata trovata e diciamo pure che si tratta di un’ottima soluzione. A darcene notizia telefonicamente lo stesso direttore sanitario Emanuele Cassarà, riferendo che l’amministrazione era riuscita a reperire i locali ove ospitare gran parte delle branche specialistiche. Si tratta, come accennato, di una delle palazzine del Boccone dl Povero che aveva i requisiti richiesti e locali a sufficienza per sopperire all’emergenza. “Lo spostamento avverrà però non prima della fine della prossima settimana- precisa il dottor Cassarà- per dare il tempo di sistemare ed adeguare la struttura. Stamane giovedì avremo in sede una riunione operativa per stabilire tempi ed interventi da effettuare. Dopo il sopralluogo posso dire –continua- che le specialistiche possono essere spostate in quella sede e quindi non c’è alcuna necessità di portarle altrove.” Non traslocheranno più ad Enna come era stato comunicato con note ufficiali ieri mattina e avantieri, Pediatria, Medicina Legale e il Consultorio familiare che saranno ospitate anch’esse presso i locali del Boccone del Povero. A confermarlo lo stesso direttore sanitario. Chi troverà invece nei prossimi giorni un alloggio diverso, saranno la Guardia Medica, il “118” e il laboratorio per le vaccinazioni. Il Comune per questi tre presidi ha messo a disposizione dell’Asp, la sede della Polizia Municipale, ma ci saranno però tempi di attesa prima del trasloco, in quanto dovrà essere prima sgombrata e adeguata alle norme di sicurezza. Al momento, saranno ospiti dall’Avis di piazza Tuttobene. Per quanto riguarda invece i locali del poliambulatorio “Sebastiano Arena”, “l’Asp- ha fatto sapere Cassarà- non era più in grado di garantire i servizi, le condizioni di sicurezza e la salubrità dei locali non erano ottimali. Nella nota pervenuta dei Nas- ha precisato- ci sono delle prescrizioni importanti alle quali non potevamo sottrarci. Il poliambulatorio sarà chiuso in via temporanea in attesa che vengano effettuati i lavori. Il tempo che occorre per riaprirlo non sono in grado di stabilirlo, stiamo preparando un progetto esecutivo urgente, per l’esecuzione di essi”. Le opere da realizzare sono tante, dalle barriere architettoniche, all’impianto elettrico, alle scale di emergenza e altro. Soddisfatta e non poteva essere diversamente, il sindaco Francesca Draià: “Abbiamo battuto il tempo e non è stato facile – afferma- trovando alla fine un’ottima soluzione, ben accettata dai vertici Asp. Di ciò mi corre l’obbligo ringraziare le suore del Boccone del Povero che hanno dimostrato come sempre, il loro attaccamento alla comunità locale”.
Rino Caltagirone