All’assemblea, che come primo passo si è insediata e approvato lo statuto, erano presenti tutti i sindaci eccezion fatta per Nissoria, Sperlinga, Barrafranca e Calascibetta (questi ultimi due comuni retti dal commissario) mentre i sindaci di Aidone ed Assoro sono andati via prima della votazione.
Si parte da Dipietro dunque. E non sarà facile perché intorno a lui ci sono grandi aspettative visto che intorno alla vicenda dell’acqua ha sempre avuto posizione rigide rispetto all’attuale gestione sia dell’Ato idrico che del soggetto privato, AcquaEnna, con cui adesso dovrà confrontarsi a breve.
Dipietro prima d’essere eletto ha ricordato ai colleghi qual è la sua idea di gestione del servizio, ossia pubblica, chiedendo che sulle linee principali ci fosse l’unanime consapevolezza che su quella linea lui si muoverà consapevole che c’è comunque un contratto con un soggetto privato e capirne quali saranno le eventuali conseguenze.
Come primo passo, ha annunciato il neo presidente dell’Ati, incontrerà presto le associazioni che in questi anni si sono battute per chiedere l’abbassamento dei costi, un servizio pubblico e maggiore equità nelle tariffe così come per le partite pregresse.