Lettera dell’ex Sindaco di Calascibetta, Carmelo Cucci, in redazione che pubblichiamo per dovere di informazione:
E a chi dice che non sono stato invitato perché sostengo la candidatura di Tonino Messina rispondo che non ci sono dichiarazioni o azioni che possano avallare questa tesi. Non ho partecipato a riunioni o incontri con Messina o con suoi rappresentanti, e sfido chiunque a dimostrarlo. Io ho la tessera del PD da oltre 10 anni come tanti altri e come tanti altri estromessi dalla vita politica del circolo solo perché non ci siamo dichiarati d’accordo con la candidatura di Piero Capizzi. Niente di personale, persona stimata. Ma è una candidatura inopportuna, maturata con sistemi non condivisibili. Basta ricordare che nelle ultime due elezioni amministrative Capizzi era schierato contro il PD così come tutti i mestieranti politici locali che ora si sono finalmente riuniti sotto un’unica bandiera (il primo amore non si scorda mai). Io ho aderito e partecipo alle riunioni PROVINCIALI di RIFARE L’ITALIA, referente il Presidente del partito ORFINI. Forse dà fastidio proprio questo. Mi meraviglia che nessuno nel partito abbia avuto il coraggio di denunciare quest’abuso bolscevico di non convocare più alle riunioni di circolo chi non condivideva la candidatura Capizzi. Anche persone di cui ho, nonostante ciò, molta stima. Ormai il circolo del PD di Calascibetta, che mi sembra destinato alla chiusura, è sede di mestieranti politici che da oltre 50 anni cambiano carro, bandiera e simbolo a ogni occasione. Alle prossime amministrative, se le indiscrezioni saranno confermate, vedremo in un’unica lista, con il simbolo del PD e con identico programma, tutti quelli che dal PD sono passati e l’hanno tradito con varie motivazioni fino a schierarsi contro con liste civiche, con cambio di gruppo consiliare in corso d’opera, con ripensamenti vari. E se proprio non ci saranno i mestieranti politici di vecchio corso che tutti conosciamo, ci saranno i figli o i nipoti perché a Calascibetta i cromosomi del mestierante politico sono trasmessi agli eredi come quelli dei notai che fanno i figli con la vocazione del notariato, dei primari che fanno i figli con la vocazione della sanità e così via. Ora ditemi come si fa a spiegare tutto ciò ai cittadini xibetani che certo qualche domanda in merito se la faranno. Però è chiara una cosa, ed è la mia interpretazione dei fatti: con me presente e altri amici che non si sono sentiti di avallare questa candidatura tutto questo confluire nella lista PD di tutti i mestieranti politici locali non sarebbe stato possibile. E chissà che non sia finita qui e all’ultimo momento assisteremo al classico colpo di scena con l’arrivo dell’ultimo mestierante non ancora presente.
E sull’accordo PD – Riparte Calascibetta sarebbe opportuno che gli autori politicamente spieghino il passaggio dagli 80 motivi di “VERGOGNA” gridati nel 2013 nei confronti di Capizzi, ora indicato come “capace di affrontare le sfide”, alla dichiarazione di essere alternativi al PD, poi di essere contro il responsabile del fallimento della passata amministrazione PD. Come si vede hanno cambiato facilmente idea, come in altre cose. Tutto ciò per avere la Presidenza del Consiglio, la Vice sindacatura e mezzo assessorato. Ignorano le loro responsabilità, avendo avuto per un anno e mezzo la maggioranza consiliare.
Hanno definito la mia esperienza una “infausta amministrazione”. A tal proposito ricordo che ho lasciato il comune in un tale disastro che è stato possibile fare il bilancio senza aumentare di un centesimo l’imposizione fiscale, prevedendo addirittura circa sedicimila euro per le feste gestite sostanzialmente da uno di loro. Non mi esprimo sulla qualità della festa. Ricordo solo che per la prima volta dopo una storia lunga 100 anni non è stato assegnato il “palio dei Berberi”, presente un esponente di rilievo di quel gruppo. Vorrei chiudere con quanto scrisse il candidato sindaco di Calascibettattiva dopo le mie dimissioni: “Questo chiarimento servirà a far comprendere ai molti che a Calascibetta le cose non vanno poi così male, … Non vi è dissesto, gli stipendi vengono pagati regolarmente, la viabilità tutto sommato è accettabile … “. E allora?”.