Comune Valguarnera non può abbandonare il Parco Minerario Floristella solo perché Corte Conti invia una nota

pippo oliveriNel decidere di chiudere definitivamente la mia voglia di fare politica, e di ritirarmi in campagna, dopo aver condiviso nella mia bacheca il pensiero che Platone nel 370 A.C. ha scritto nel suo libro La Repubblica (capitolo VIII), pensando di essere ancora Consigliere Comunale di Valguarnera, vorrei dire cosa avrei detto per dichiarazione di voto alla proposta di ritirare la delibera in cui degli amministratori pro tempore di Valguarnera hanno deciso di uscire fuori dal Parco Minerario di Floristella.

DICHIARAZIONE DI VOTO ALLA PROPOSTA DI ANNULLARE LA DELIBERA
Un Comune come Valguarnera non può abbandonare l’idea di un Parco Minerario come Floristella solo perché la Corte dei Conti invia una nota.
Abbiamo funzionari capaci, che sono in grado di rispondere alla nota senza la necessità di uscire dal Parco. Il Parco Minerario di Floristella, oltre a rappresentare la storia di Valguarnera, rappresenta l’unica possibilità che ha il nostro Comune, (tenuto conto della vicinanza), per creare sbocchi turistici e quindi occupazionali per i nostri cittadini.
Rinunciare al ruolo gestionale di un Parco Minerario di questa importanza significa essere tagliati fuori dalle dinamiche promozionali turistiche europee. Un Europa che oggi per i nostri territori, poco industriali e tecnologici, punta tutto sul nostro patrimonio storico e museale. Il nostro Parco Minerario ha raggiunto un livello logistico e infrastrutturale senza rivali in tutto il Sud Italia, gli manca solo una cosa: un consiglio di amministrazione in grado di affrontare le sfide del turismo internazionale. Cosa potremmo fare invece di perdere tempo a decidere se uscire o restare. Restare nel Parco per diventare protagonisti e non gregari, e finalmente occuparci seriamente della prospettiva turistica e quindi occupazionale del nostro paese. In Europa è stato calcolato che sono oltre 50 milioni le persone che al loro interno hanno uno o più membri con problemi di fragilità, 50 milioni di persone che vorrebbero viaggiare, che hanno la possibilità di viaggiare (in questo momento di crisi), ma non trovano luoghi e informazioni adeguate ai loro bisogni, se non in maniera frammentata e insufficiente. Un Parco Minerario accessibile, un Parco Minerario senza barriere è in grado di offrire un pacchetto turistico per questi potenziali utenti.
L’Italia a differenza di altri paesi europei é una delle poche nazioni che non utilizza veramente le risorse europee, nel bilancio annuo l’Italia riceve meno di quando da.
La colpa non è dell’Europa, ma di chi non riesce a capire che le regole sono cambiate e che si deve pensare e progettare in modo diverso. Se un comune vuole farsi una piazza o una strada o una villa non può accedere a finanziamenti Europei, perché questo all’Europa non interessa, e mentre noi continuiamo a pensare allo stesso modo gli altri vanno avanti progettano in modo diverso e di fatto stanno rendendo accessibili le loro città i loro parchi i loro monumenti. L’Europa ha creato dei fondi di spesa, detti “fondi diretti”, finanziati con decine e decine di miliardi di euro, fondi che non sono ripartiti per stati o per regione bensì per idee europee, e l’Italia e quasi assente da questa enorme massa di finanziamenti.
Come potremmo rendere il Parco di Floristella accessibile con un progetto Europeo e quindi usufruire dei fondi Europei.
Floristella-panoramica1
L’idea progettuale potrebbe essere:
noi vogliamo che qualsiasi cittadino Europeo, in qualunque condizione fisica sia temporanea che permanente, possa visitare e godere delle strutture e dei boschi del Parco Minerario di Floristella. Potremmo chiedere, con una progettazione e pianificazione urbanistica realizzata con la collaborazione della università Kore di Enna, che sicuramente se lo chiediamo ci darà tutta la collaborazione necessaria, che l’Europa si faccia carico di questo enorme patrimonio, lo rendi accessibile e soprattutto lo conservi. Creare o ampliare un parcheggio all’entrata del Parco, dove tutti i visitatori dovranno fermarsi, un parcheggio moderno che permetta l’abbattimento delle polveri dovute ai motori a combustione.
Da qui il cittadino Europeo ha tanti modi eco sostenibili per visitare il Parco in modo responsabile.
– Progettare per creare una pista ciclabile dove qualsiasi cittadino Europeo con il suo tablet nello sterzo grazie a tutta una serie di comunicatori passivi abbia continuamente informazioni su ciò che vede e su ciò che potrebbe vedere e soprattutto cammini con tranquillità senza rischiare di essere investito;
– Utilizzare dei piccoli autobus elettrici o trenini elettrici al 100 % i nuovi E-life che consentono uno spostamento a impatto zero con i quali attraversare tutto il Parco per andare sia nel Palazzo Pennisi che nei vari pozzi;
– Progettare per creare o forse ripristinare un percorso fluviale e soprattutto utilizzare le acque sulfuree per eventuali terme o altro. (dove vi sono acque sulfuree le stesse vengono valorizzate e utilizzate per tante terapie tra cui quelle per la pelle);
– Progettare e rimodulare un percorso pedonale che sia accessibile a tutti, un percorso che può tranquillamente fare anche un disabile, un anziano, un ipovedente, un qualunque cittadino Europeo;
– Progettare per realizzare, dei marciapiedi intelligenti, che oltre ad essere veramente accessibili con le giuste rampe e giuste pendenze siano dotati non solo del sistema vettore ma anche dal nuovo, per noi rivoluzionario,(nel nord Europa e la normalità), del sistema di segnali e percorsi tattili integrati LOGES-VET-EVOLUTION;
– Il sistema L.V.E, che con l’ausilio di comunicatori passivi che possono essere attivati con messaggi vocali, del tipo quando un ipovedente arriva nel raggio di 3-5 metri da un comunicatore passivo, un messaggio nel suo cellulare lo informa di dove si trova, se vi sono cose da visitare, quale percorso scegliere e tante altre cose;
– Provate a immaginate un ipovedente, che senza l’aiuto di nessuno, senza la necessita di essere sostenuto da un braccio amico o molto spesso pagato, cammini nel nostro parco e lo visiti;
– E chiaro che oltre al percorso pedonale vi è anche la necessità che tutti i manufatti tra cui Palazzo Pennisi siano accessibili. Se riusciamo a dimostrare all’Europa perché vogliamo fare queste opere, e che la nostra è una progettazione europea, allora, solo allora, potremmo chiedere all’Europa che queste opere siano finanziate, e se l’Europa ci crede o meglio se noi ci crediamo, avremmo a pochi chilometri da Valguarnera, un Parco attrezzato per ricevere anche il potenziale turismo dei disabili, sia temporanei che permanenti. A questo punto potremmo da Valguarnera lanciare l’idea di un turismo senza barriere. Turismo Senza Barriere sostiene un concetto di accessibilità che va oltre l’assenza di barriere architettoniche, offre una proposta turistica che rispetta i diversi bisogni, innalzando la qualità dell’accoglienza: dai trasporti, alla ricettività, alla ristorazione, ai percorsi, allo sport, ai servizi di pubblica utilità. Sono le migliori condizioni di vita che spingono le persone a viaggiare, per brevi o lunghi periodi. Cosa potrebbe fare Valguarnera per intercettare questo potenziale turismo: Potremmo utilizzare una delle strutture comunali, o l’asilo nido o l’ex scuola agraria o il centro Polivalente per creare un centro diurno per disabili che sicuramente qualche associazione onlus potrà gestire;
– Abbiamo delle associazioni ad esempio l’associazione intitolata all’amico “Filippo Vetri” (casualmente figlio di minatore) che utilizzando il parco di Floristella potrebbe proporre ai potenziali turisti delle terapie alternative tipo l’ippoterapia; Abbiamo delle maestranze preparate ed oggi disoccupate abili nella manifattura di vestiti su misura anche per chi ha esigenze particolari; Abbiamo ancora minatori e figli di minatori, (io sono uno di quelli), che conoscono bene Floristella, non solo la storia ma anche i luoghi; Abbiamo tanti laureati disoccupati; Abbiamo tante case vuote che potrebbero diventare dei bed and breakfast. E’ chiaro che se il Parco Minerario di Floristella sarà capace, grazie anche al nostro impegno, di progettare è accedere ai Fondi Europei per abbattere le sue barriere, potremmo dire a questi 50 milioni di cittadini Europei, venite a Valguarnera, fate provare una terapia innovativa al vostro figlio, figlia, padre, e contemporaneamente visitate con tranquillità il Parco, e tutte le bellezze che vi sono vicino a Valguarnera, la Villa Romana del Casale, Morgantina, Enna. Valguarnera vi offre delle guide, se ne avete la necessità potete prenotare abiti più adatti alle escursioni che saranno fatti su misura per voi e per i vostri cari, che spesso non trovano i vestiti adatti alle loro esigenze dovute alla disabilità.
Se saremmo capaci, ma abbiamo tanti ragazzi laureati o che si stanno laureando, potremmo utilizzare le acque sulfuree per offrire dei trattamenti alla pelle.
Se faremmo il centro diurno per disabili potremmo dire a questi potenziali turisti che soggiornando a Valguarnera, avrete anche la possibilità se qualche pomeriggio volete riposarvi, non dall’impegno che una madre o un padre ha verso un figlio fragile, ma dai tanti pensieri che un genitore che ha un figlio fragile spesso prova, e volete provare per un pomeriggio o per una sera a pensare un po’ a voi e magari andare a cinema, Valguarnera vi permette di lasciare vostro figlio presso il nostro centro, dove volontari si prenderanno cura di lui e contestualmente di voi. Voi vi chiederete ma cosa può rappresentare tutto questo per l’economia di una città ? Se fatto bene può rappresentare il futuro. Non abbiamo altro da poter utilizzare. Forse i miei sono solo dei sogni, o forse no.
Il compito di un Consigliere Comunale non è solo quello di fare commissioni o occuparsi della ordinaria amministrazione, compito di un consigliere comunale è cercare di dare ai propri cittadini una possibilità di futuro senza la necessità di emigrare.
Ai miei “colleghi consiglieri” voglio dire che al di la della collocazione politica, vi sono atti amministrativi che per l’incidenza sociale, culturale e occupazionale del proprio paese, non possono essere votati solo dimostrare la propria forza. Vi sono atti che per il bene della comunità, possono anche essere annullati, è non ha perso nessuno anzi abbiamo vinto tutti. Qualcuno potrebbe dire… e se i turisti non arrivano…. Rendere il Parco di Floristella accessibile a tutti non rappresenta un vantaggio solo per i viaggiatori con ridotte capacità motorie o di azione, ma va a beneficio di tutti i residenti, e il nostro Comune potrebbe invertire la triste realtà italiana, una realtà fatta di inadempienze, dimenticanze, ritardi, impegni non mantenuti, vuol dire che se i turisti non vengono penseremmo ad altre cose, l’importante e che nel frattempo nel migliorare le condizioni di vivibilità avremmo dato la possibilità ai nostri concittadini che oggi non possono visitare il parco la possibilità di farlo. Un genitore che ha un figlio fragile, sa bene che suo figlio non sarà mai il primo a scuola, o nello sport o in tutte quelle cose che lui pensava e sperava prima della sua nascita, questo non vuol dire che non amerà suo figlio, anzi sicuramente lo amerà un po’ più degli altri, ma soffre e si umilia come padre e come uomo quando suo figlio non può muoversi perché ha delle necessità diverse, un genitore con un figlio disabile vuole vivere in posti che danno dignità anche a suo figlio, dove non é costretto a chiedere o a farsi aiutare o a rinunciare di far vedere cose a suo figlio solo perché la carrozzina non passa o perché non c’è un ascensore. In una democrazia, in una vera democrazia, ogni cittadino, non importa lo stato sociale o la sua condizione fisica, permanente o temporale, deve essere libero di vivere il suo territorio.Il concetto di accessibilità é affine al concetto di libertà, dove sussistono problemi di inacessibilità l’essere umano riscontra limiti alla propria libertà di movimento, alla conoscenza delle cose ed alla fruibilità dei servizi. Si può affermare che la libertà risulta limitata dove non c’è accessibilità. Un pensiero va al mio amico Matteo che l’altro giorno mi ha detto che lui con la carrozzina non può visitare il parco e che gli sarebbe piaciuto partecipare al concerto del 1 Maggio, e al mio amico Carmelo che per visitarlo ha bisogno di qualcuno che gli tiene la mano. Se Valguarnera non torna indietro, se Valguarnera non riesce a capire che questa è l’unica e l’ultima possibilità per salvare i propri figli dall’emigrazione, vuol dire che la mia generazione ha perso, che io ho perso, e a questo punto non ho più motivo di rappresentarla, avanti un altro, gli lascio il posto mio, io vado in campagna.

Pippo Oliveri