Valguarnera, accuse del sindaco a insegnanti e genitori su trasferimento servizi specialistici presso la scuola media

Valguarnera. Pomeriggio abbastanza concitato quello di martedì, nel corso della riunione del consiglio di istituto del “comprensivo Mazzini”, riunitosi per vagliare la richiesta del sindaco Francesca Draià, inerente al trasferimento dei servizi specialistici del poliambulatorio, presso la Scuola Media “Lanza”. Pomeriggio che ha fatto seguito a quello del giorno precedente, quando lo stesso sindaco in un confronto serrato ma civile con genitori e insegnanti nei locali della “Lanza”, è stata contestata per il timore che un servizio pubblico come quello scolastico venisse barattato con un altro altrettanto legittimo e urgente come quello sanitario. Confronto conclusosi alla fine, nonostante i toni accesi, con l’impegno da parte del sindaco che “la scuola Lanza non si tocca”.
Giuseppe Ferro presidente consiglio istituto Gianluca Camizzi e insegnanti
Ma il sindaco, attesa per la riunione del consiglio di istituto, ha inviato una lettera al vetriolo, rammaricandosi di non poter essere presente, per quanto accaduto il giorno precedente: “Nessuno- ha scritto – vuole smentir il fatto che si sia ipotizzata l’idea di utilizzare un immobile scolastico, ma non posso accettare che si fomentino dei cittadini ad inveire, quando ancora non c’è una definitiva soluzione del problema. Come sindaco, sento di esprimere forte rammarico per come sono stata assalita, soprattutto dagli insegnanti che avrebbero potuto evitare il coinvolgimento dei genitori. Il nostro obiettivo non è quello di fare guerra e fomentare, ma di risolvere il problema del poliambulatorio. Qualcuno invece, ha un problema ben definito per colpire l’ amministrazione.” Non si è fatta attendere la replica degli insegnanti e genitori presenti alla seduta del consiglio, che hanno giudicato non veritiere, false e fuorvianti le affermazioni del sindaco. Nel prosieguo dei lavori, il consiglio di istituto, ha detto “no” alla eventuale concessione dei locali per le specialistiche di medicina, motivandolo col fatto che si tratta di una struttura recentemente ristrutturata, antisismica, dotata di strumenti multimediali, finanziata da fondi Cipe, sui quali esisterebbe un vincolo ben preciso di destinazione d’uso. Non solo, nel prossimo autunno – è emerso – la consociata “Mazzini” dovrà essere anch’essa ristrutturata e c’è quindi l’esigenza di avere aule libere in altri plessi. La coperta è quindi molto corta, scuole disponibili non ce ne sono ma ci sono altri locali che dovranno essere valutati attentamente dall’Asp e dal Comune. Molti cittadini sono allo stremo delle forze e non più disponibili a distanza di un mese dalla chiusura del poliambulatorio, a spostarsi giornalmente a Enna e Piazza Armerina per ricevere assistenza. Ad insorgere sulle sorti del poliambulatorio è il gruppo di opposizione “L’altra Voce”. “Apprendiamo –affermano in una nota- che i vertici Asp di Enna, circa sei mesi fa, verificata la precarietà strutturale del poliambulatorio, avevano chiesto al Sindaco di reperire locali idonei per le attività. Ci domandiamo, considerata la grave urgenza sociale, se non fosse stato necessario impiegare questo tempo, per concertare con le figure istituzionali e sociali, una seria proposta politica per porre rimedio alla temporanea chiusura della struttura. Il Sindaco invece ha preferito agire autonomamente con il trasferimento dei servizi sanitari ma senza alcun risultato. I fatti diventano certi dopo che le parti sottoscrivono gli accordi e non si proclamano annunci senza esserne sicuri; chi rappresenta le istituzioni comunali dovrebbe saperlo e dovrebbe sentire il dovere di coinvolgere tutti sulle scelte che si compiono, in particolar modo quando di mezzo c’è il diritto alla salute e il diritto all’istruzione. Per tutto ciò- concludono- il nostro gruppo consiliare richiederà un consiglio comunale straordinario, aperto alla partecipazione di tutta la collettività, per verificare lo stato delle cose ed adottare soluzioni ragionevoli.”

Rino Caltagirone