Villarosa. Ennesima puntata della telenovela dello svincolo “Ferrarelle”

Villarosa A19 svincolo FerrarelleVillarosa. Ennesima puntata della telenovela dello svincolo che si dovrebbe costruire in corrispondenza del parcheggio dell’area Ferrarelle sull’autostrada Catania–Palermo quale via di fuga per superare l’interruzione della Ss 121 nei pressi del ponte Cinque Archi e che ha causato da oltre un anno l’isolamento di Villarosa e dei comuni della parte nord dell’ex provincia di Enna. Dopo tanti incontri, discussioni, promesse e finalmente, a novembre dello scorso anno, l’emissione del decreto di finanziamento, ancora una volta il Dipartimento della Protezione Civile di Palermo ha convocato per domani un “tavolo tecnico sullo stato di attuazione dell’intervento” al quale dovrebbero partecipare l’Anas (ente esecutore dei lavori) e i comuni di Enna e di Villarosa. “Speriamo –dice il sindaco Franco Costanza- che nella riunione di lunedì finalmente avremo risposte certe e una volta per tutte il termine per l’esecuzione dei lavori dello svincolo. In caso contrario sarò costretto a compiere un atto eclatante”. Intanto, il malcontento e la sfiducia della popolazione verso le istituzioni cresce. Ed è dovuto proprio alla fase di stallo della trasformazione dell’area di parcheggio Ferrarelle in svincolo, i cui lavori di allacciamento, attraverso una strada interpoderale alla Ss 121, tardano ad iniziare. Non solo. La rabbia è dovuta anche al fatto che per riuscire ad avviare i lavori della messa in sicurezza della carreggiata crollata al Km. 124+ 900 nei pressi dello svincolo Cinque Archi, ci è voluto oltre un anno. Su facebook corre lo sfogo di tutti i villarosani costretti a vedere il proprio territorio sbriciolarsi. Un cittadino, Mirko Gioia, ha proposto ai villarosani, villapriolesi e nicosiani per questo mese di maggio unʼoriginale forma di protesta: mettere la foto del precario ponte Cinque Archi nel proprio profilo. “Giusto – scrive Gioia – per farci sentire da chi ci ha dimenticati”. “C’è chi ha fatto il sole in quattro – è il laconico commento di Lillo La Valle – per fare arrivare questi finanziamenti e per far sì che questi possano diventare subito fruibili ma c’è chi dorme e non si interessa per il bene comune”. Intanto molti villarosani, stanchi di lasciare l’auto al di là del ponte per raggiungere la vicina Caltanissetta, si avventurano a proprio rischio e pericolo tra le campagne.. “Per il governo non esistiamo e per dimezzare i costi – ha affermato un villarosano nel corso di un servizio trasmesso da LA7 – siamo costretti a rischiare anche la vita”. “Sembra di essere in Marocco” – ha detto invece una coppia di turisti inglesi. Chi non ha scelta sono invece gli autotrasportatori. Infatti, la frana costringe i camionisti a una deviazione di cinquanta chilometri che incide ovviamente sui costi. “Vanno a superare – ha dichiarato l’autotrasportatore Angelo Gioia – almeno cinquemila euro mensili solo per sostenere il costo del carburante in più”. Mentre, per il commerciante Vincenzo Restivo, “l’aumento è di duecento per cento di spese per andare a rifornirsi a Caltanissetta”.

Giacomo Lisacchi