Leonforte: presentato il romanzo “La quarta finestra” di Anna Vasquez

presentazioneLeonforte. Si è tenuta ieri pomeriggio, nell’aula magna delIstituto d’Istruzione Superiore “E. Medi”, sede Liceo Classico, la presentazione del nuovo romanzo di Anna Vasquez, avvocato e docente di discipline giuridiche in pensione, nata a Troina ma residente a Enna da anni. Dinnanzi a una sala gremita di gente (molti i giovani), la Prof. Fina Sciuto, prima di entrare nel vivo della presentazione, ha voluto, avvalendosi di una citazione, fare una premessa che ben inquadra l’importanza del romanzo “La Quarta Finestra”: “Un popolo senza memoria è un popolo senza identità”.  E poi: “Il romanzo ha come valore il recupero della memoria. Con la Diga Ancipa, i contadini, e non solo loro, hanno mutato la propria condizione sociale e culturale”.
La memoria e il significato storico della costruzione della Diga Ancipa avvenuta nei primi anni ’50, sono infatti il tema centrale del romanzo della Vasquez che opera un lavoro di ricostruzione e di scavo interiore per restituire al lettore la svolta epocale che rappresentò quell’opera pubblica; un processo inverso di migrazione, oltre che culturale e sociale. Non era più il Sud a migrare verso il Nord per cercare lavoro e doversi così adeguare al contesto, quanto il contrario. Ingegneri, architetti e tecnici del Nord si recavano a Troina per “lavorare”.
“Il lettore può subire uno sdoppiamento” ha detto la Sciuto “ Da una parte vuole sapere come finisce la storia, dall’altra, vuole tornare indietro nelle pagine per ricordare e assaporare il passato”. Poi alcuni paragoni letterari “Nello stile c’è un contatto con l’impersonalità del Verga e con il naturalismo di Zolà. Quasi una proustiana ricerca del tempo perduto. L’autrice scava nel vissuto dei personaggi per fare una valutazione morale e far capire dove sta il bene e dove il male”.
Due i filoni tematici del romanzo: quello dei sentimenti che determinerà i rapporti del piccolo mondo antico di Troina in un inusuale incontro Nord-Sud; e quello della lotta sindacale, dove il legame Nord-Sud si consolida per dar voce a chi non l’ha mai avuta in una lotta per i diritti dei lavoratori.
Poi la tragedia: nel dicembre 1950 si verifica un’esplosione di un gas nella galleria in costruzione in prossimità della diga, che miete 13 vittime.
Nel romanzo la tragedia è rappresentata dallo scoppio della “Quarta Finestra”, il cui strazio, spazzerà via ogni fermento sociale, culturale e politico. Ed è lì, che la forza dell’autrice quale espressione individuale di una collettività, racconta quel mutamento che è il progresso, i cui risvolti sono inevitabilmente imprevedibili e talvolta dolorosi.
Ad accompagnare la presentazione della professoressa Sciuto, gli intermezzi musicali di Alessio e Ivan Lo Gioco, e la commossa lettura di alcuni brani a cura di Pina Stanzù, Mariella Mazzeo, Francesca Tremoglie e Maria Antonietta Buttafuoco.
Infine la chiusura della stessa autrice: “Questo libro lo dedico ai giovani, per l’esigenza di ricordare loro com’era la vita di chi ci ha preceduto e il percorso storico che ci ha condotti fin qui. Con uno spaccato di vita rurale si mettono in evidenza dei fatti altrimenti dimenticati.
Un omaggio al ricordo il mio, e quindi al futuro che se ne farà carico”.

Livia D’Alotto