Enna. Revocato il finanziamento per l’allestimento del Museo Varisano

museo varisanoEnna. L’assenza di adeguate sensibilità verso il vasto patrimonio di beni culturali di cui risulta dotata la Sicilia è un dato ormai conclamato e contagia indistintamente quasi tutti i territori isolani. A fronte di rari casi di virtuoso mecenatismo si registrano politiche pubbliche dispendiose ed assolutamente incapaci di dare risposte all’unico settore che continua ad attrarre interessi esterni. Con l’aggravante che, in alcuni casi, la faraonica organizzazione pubblica, alla cui cura sono affidate le sorti della tutela e della valorizzazione patrimonio pubblico siciliano, non è neanche in grado di impegnare le risorse finanziarie appositamente richieste. E’ questo il caso del recente provvedimento di revoca del finanziamento per l’allestimento ai fini di mostre e convegni del Museo Varisano per un importo di 93 mila e 600 euro. L’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e all’Identità siciliana non è stato in grado, attraverso i suoi uffici periferici, ad assicurare la gestione dei procedimenti amministrativi per appaltare il finanziamento concesso dal Programma Operativo Regionale FESR 2007/2013. Dalla lettura del decreto dirigenziale di revoca del finanziamento, datato 16 marzo 2016, si legge che il Museo Interdisciplinare Museo Varisano di Enna, individuato quale Stazione appaltante, non è riuscito ad avviare e realizzare l’intervento finanziato a causa di (non precisate) difficoltà operative. Si scopre altresì che il tentativo di ricorrere al soccorso amministrativo della consorella Soprintendenza BB.CC. di Enna non ha sortito gli effetti sperati, verosimilmente perché tardivamente richiesto rispetto alle vincolanti esigenze del cronoprogramma. Il progetto doveva infatti essere realizzato entro e non oltre il 31 dicembre 2015.

Che dire, “allegria” avrebbe esclamato Mike Bongiorno.

Senza scomodare giornalisti blasonati come Sergio Rizzo e Massimo Giletti che, com’è noto, non perdono occasione per puntare il dito sull’elefantiaco, quanto inefficiente, apparato pubblico regionale, sembra particolarmente attuale quanto affermato da Napoleone già nel 1807 : “Voglio che attraverso una sorveglianza attiva sia repressa l’infedeltà e venga garantito l’impiego dei fondi pubblici“.