Valguarnera. Comitato cittadino scrive al Prefetto e alle istiuzioni regionali per il poliambulatorio

poliambulatorio di ValguarneraValguarnera. Nonostante l’azienda sanitaria provinciale trovi un accordo in extremis con l’Istituto Boccone del Povero, per trasferire per un tempo determinato, le specialistiche presenti sino al 18 aprile al poliambulatorio “Sebastiano Arena”, il comitato cittadino dopo l’assemblea pubblica di martedì scorso, tira dritto e richiede un incontro al prefetto per informarlo sui fatti e invia un documento al manager Asp Giovanna Fidelio, al sindaco di Valguarnera Francesca Draià, al presidente della Regione Crocetta, all’assessore regionale alla Salute, ai deputati della Provincia e alla Procura della Repubblica di Enna, per chiedere un istruttoria sui fatti e l’apertura immediata della struttura preesistente. L’accordo trovato dall’Asp con il Boccone del Povero, proprio il giorno dopo l’assemblea pubblica e che prevede il trasferimento delle specialistiche in uno degli immobili dell’Istituto (si parla addirittura della prossima settimana, subito dopo gli interventi manutentivi), non fa indietreggiare di un millimetro i due esponenti del comitato cittadino. Accordo potremmo dire ritrovato, dopo il dietrofront dell’Asp di qualche settimana fa, proprio poco prima della firma del contratto e che ha portato la madre superiora a fare chiarezza sulla situazione. Il presidente Pippo Catalfamo in rappresentanza del comitato cittadino e Carlo Garofalo, nella qualità di coordinatore provinciale dei comitati ennesi, nella nota inviata, fanno prima un excursus vitae sulla struttura del “Sebastiano Arena” e sulle specialistiche esistenti nell’85, al momento dell’apertura. Specialistiche assottigliatesi negli anni in maniera esponenziale e depauperate negli anni dall’Asp e dai tagli sanitari. Tante le prestazioni che sono venute a mancare. Nella stessa nota poi la richiesta di intervento. Garofalo e Catalfamo chiedono agli organi in indirizzo come prima cosa, di predisporre tutto l’iter per la riapertura del poliambulatorio e la contemporanea riattivazione di tutte le specialistiche e dei servizi effettuati fino a prima della chiusura repentina e improvvisa; di attivare un’indagine amministrativa interna per verificare ed accertare eventuali responsabilità ed omissioni da parte dei soggetti che non si sono prodigati nel corso degli anni a garantire allo stabile del poliambulatorio la manutenzione ordinaria e gli adempimenti previsti dalle leggi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro per i lavoratori e l’utenza; di attivarsi affinché l’Asp predisponga urgentemente il progetto di manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, rispettando ed adempiendo alle prescrizioni dei Nas di Catania e determinando le somme complessive per l’effettuazione dei lavori; di attivare l’Asp di Enna e l’assessorato regionale alla Sanità per reperire le somme occorrenti per adeguare l’immobile “Sebastiano Arena” alle prescrizioni dei Nas e alle leggi vigenti in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. In fine l’accertamento da parte della Procura della Repubblica, se le omissioni nel corso degli anni e le decisioni dell’Asp Enna che ha portato alla improvvisa e inaspettata chiusura del poliambulatorio, con il contestuale trasferimento di tutti i servizi ad Enna, abbia comportato responsabilità di natura penale, considerato che nelle prescrizioni dei Nas di Catania, non vi è alcuna intimazione di chiusura, né constatazione di imminente pericolo per la incolumità degli operatori e degli utenti che frequentavano la struttura. Al Prefetto infine, in un’altra nota, i due esponenti hanno chiesto un incontro, possibilmente con la presenza della direzione Asp, per verificare se ci siano le condizioni per la riapertura immediata del poliambulatorio e l’avvio di tutte le specialistiche.

Rino Caltagirone