Entra in una vera e propria fase di stallo la convenzione che disciplina l’ utilizzo del 30 per cento dei proventi del sito Unesco. Soldi che per legge sono spettanti alle casse municipali, ma che di fatto finiscono per trasformare il Comune in una sorta di tesoriere del Parco Archeologico della Villa, sulla base di una serie di articoli che definiscono come spendere i soldi stessi.
In pratica giunta e consiglio rivendicano maggiori margini di manovra nella spesa delle somme per fini turistici in senso lato, dalla Regione vengono fissati molti paletti per evitare che la politica si occupi troppo della città trascurando le esigenze quotidiane del sito archeologico. “La giunta ha già adottato la convenzione sia pure a denti stretti il 16 marzo, ma con altri sindaci abbiamo condiviso una serie di obiezioni rispetto alla rigidità di questa convenzione”, dice il sindaco Filippo Miroddi.
Roberto Palermo per il Giornale di Sicilia